PALERMO

Escl. Budan: «Sconfitta con il Venezia campanello d’allarme. Corini…»

«Quello di ieri deve essere per il Palermo un campanello d’allarme. Oltre ai tre gol incassati il Venezia ha avuto anche diverse occasioni da rete. Il successo della squadra di Vanoli è stato meritato, adesso per i rosanero sarà importante analizzare gli errori e provare a raddrizzare il tiro in vista delle prossime partite». Queste le parole di Igor Budan ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, che analizza la sconfitta casalinga di ieri del Palermo contro il Venezia.

Dal punto di vista della classifica quale obiettivo devono porsi ì rosanero?

«Nella mia carriera non ho mai fatto calcoli. È vero, le due squadre davanti al Palermo vanno molto forte, ma a mio avviso non è il momento di stabilire obiettivi precisi. La squadra deve affrontare le prossime partite come se fossero tutte delle finali».

Intanto i tifosi hanno esaurito il credito nei confronti del tecnico. Serve una svolta?

«Il cambio di allenatore penso che si debba tenere in considerazione solo se la squadra dimostra di non seguire più il tecnico. Se la società non sta adottando questa scelta forse è perché non valuta in maniera negativa l’operato di Corini. Di certo in questo momento della stagione un cambio di panchina non è semplice, perché chi subentra potrebbe non aver il tempo giusto per lasciare la propria impronta».

Che idea si è fatto degli applausi del tifoso del Palermo a Pohjanpalo?

«È stato un grande gesto di sportività. Del resto i tifosi del Palermo hanno mostrato sempre grande maturità e un forte senso civico. Ricordo che anche nei momenti difficili le forme di protesta non sfociavano mai in atti da condannare. Il tributo all’attaccante del Venezia è stato certamente un grande gesto».

Ha dei rimpianti nella sua storia al Palermo?

«C’è una cosa che non definirei rimpianto, ma un piccolo tarlo. Mi sarebbe piaciuto far parte del primo Palermo di Zamparini, nell’anno in cui invece andai a Bergamo. Probabilmente sarei partito alle spalle di Toni, ma mi avrebbe fatto piacere poter giocare le mie carte in quella squadra molto forte e attrezzata».

Published by
Giorgio Elia