Era una leggenda della NAZIONALE: lutto gravissimo | I giocatori e lo staff lo hanno saputo dai giornali

Nazionale - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Il calcio trascende il prato verde. Spesso i giocatori diventano veri e propri eroi per generazioni di tifosi.
Indossare la maglia della Nazionale non è solo un onore, ma anche un’opportunità unica per un calciatore: quella di trasformarsi in un simbolo collettivo. In un contesto dove l’identità di club lascia spazio a un senso di appartenenza più ampio, chi scende in campo per l’Italia rappresenta un intero Paese. E quando le prestazioni sul campo si coniugano con passione, sacrificio e risultati, l’atleta può diventare molto più di un semplice sportivo: può diventare un eroe.
La storia del calcio italiano è ricca di esempi. Dai gol di Paolo Rossi nel 1982, che fecero sognare una nazione intera, alla parata decisiva di Gianluigi Donnarumma a Euro 2020: in quei momenti, i calciatori smettono di essere “solo” giocatori e diventano figure epiche, capaci di unire generazioni e territori diversi sotto un’unica bandiera. Il tifoso, spesso disilluso dal calcio dei club, ritrova nell’azzurro una passione pura e condivisa.
Questa trasformazione in eroi avviene anche grazie all’impatto emotivo che le competizioni internazionali generano. Mondiali ed Europei diventano palcoscenici di memoria collettiva, dove ogni gesto — un gol, un’esultanza, una lacrima — si cristallizza nel ricordo popolare. L’emozione non conosce distanze: anche chi non segue abitualmente il calcio si lascia coinvolgere, riconoscendo nei giocatori un frammento del proprio orgoglio nazionale.
Proprio per questo, ogni convocazione porta con sé un peso e una speranza. I calciatori della Nazionale possono diventare eroi non perché lo scelgano, ma perché in certi momenti il Paese ha bisogno che lo siano.
Addio a una leggenda del Lione
Giornata di lutto per l’Olympique Lione: Bernard Lacombe si è spento all’età di 72 anni dopo una lunga degenza in ospedale iniziata a gennaio. Figura simbolo del club francese, Lacombe ha rappresentato l’OL sia in campo che dietro le quinte.
Ex attaccante, ha vestito la maglia del Lione tra il 1969 e il 1978, per poi diventarne direttore sportivo dal 1988 al 1996, allenatore e infine consigliere del presidente Jean-Michel Aulas fino al 2019. Con 38 presenze in Nazionale, è stato anche protagonista a livello internazionale.

Una carriera da bomber
Lacombe è stato uno degli attaccanti più prolifici della storia del calcio francese. Nella massima serie ha giocato 497 partite, segnando 255 reti: numeri che lo rendono il secondo miglior marcatore nella storia del campionato francese, alle spalle di Delio Onnis. Con il Lione ha firmato 149 gol in 258 presenze, ma ha lasciato il segno anche al Bordeaux (137 gol in 298 partite) e al Saint-Étienne (18 reti in 37 gare), contribuendo in modo decisivo ai successi delle sue squadre.
Attraverso un messaggio pubblicato su X, l’Olympique Lione ha dato l’annuncio della scomparsa del suo storico numero 9: “È con immensa tristezza che abbiamo appreso della scomparsa di Bernard Lacombe. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti gli amanti del calcio. Addio Bernard, sei stato la nostra leggenda, il più grande di tutti.”