Come racconta Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, il destino ha rimesso di fronte il Palermo e Alessio Dionisi, protagonista di un anno mai sbocciato in rosanero e ora lanciato alla guida dell’Empoli verso una nuova rincorsa alla Serie A. Un incrocio pieno di significati, perché il Palermo dovrà superare proprio l’allenatore che la piazza ha considerato uno dei simboli del fallimento sportivo del 2024/25.
Secondo Alessandro Arena del Giornale di Sicilia, dopo la rescissione di ottobre l’ex tecnico ha ritrovato slancio in Toscana: due punti nelle prime quattro partite, poi un cambio di passo netto. Tre vittorie consecutive contro Catanzaro, Avellino e Bari, nove gol segnati e zero subiti. Una serie di risultati che a Palermo, sottolinea ancora Alessandro Arena sulle pagine del Giornale di Sicilia, Dionisi non era mai riuscito a mettere insieme: due vittorie di fila al massimo, appena due clean sheet in tutto l’arco della passata stagione.
Mentre Filippo Inzaghi ha già scalzato un primo tabù – tre gare consecutive senza subire gol tra la 2ª e la 4ª giornata – resta ancora da cogliere quello dei tre successi consecutivi. Per farlo dovrà superare Empoli e Sampdoria, ma soprattutto serve una svolta lontano dal Barbera, dove i rosanero hanno iniziato a incepparsi.
Il rapporto tra Dionisi e la piazza, ricorda Alessandro Arena del Giornale di Sicilia, non si è mai scaldato: nessun entusiasmo, nessun pienone al Barbera, nessuna partecipazione travolgente agli eventi di inizio stagione. L’allenatore non è riuscito a trascinare l’ambiente, e le contestazioni durante Catanzaro, Cremonese e la chiusura contro Frosinone e Carrarese hanno segnato in modo indelebile la frattura.
Ora, il passaggio all’Empoli ha restituito a Dionisi un contesto ideale e una nuova fiducia, mentre a Palermo è tempo di andare oltre. Come ribadito una quarta volta da Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, l’ambiente rosanero considera quel capitolo definitivamente chiuso: domenica non sarà la partita della rivalsa, ma della continuità.
Per i giocatori rimasti dalla gestione precedente sarà però un’occasione importante: dimostrare alla propria gente che il Palermo 2025/26 è un’altra squadra, con ambizioni reali e un orizzonte diverso rispetto al recente passato.