SERIE B

Dionigi presenta Juve Stabia-Reggiana: «Magnani ancora ai box, Rozzio e Girma a pieno regime»

Alla vigilia di Juve Stabia–Reggiana, Davide Dionigi fa il punto su recuperi, formazione e obiettivi. La notizia principale riguarda il reparto arretrato: Giangiacomo Magnani non è ancora pronto, mentre Paolo Rozzio e Girma hanno completato il rientro.

«I ragazzi hanno spinto molto in questi 15 giorni: l’intensità sta crescendo — dice Dionigi —. A parte Magnani, gli altri hanno fatto quasi tutto. Rozzio e Girma sono a pieno regime». Sulla condizione complessiva: «Ci vorranno ancora 4-6 partite per avere intensità più alte».

Capitolo formazione e adattamento al sintetico del “Menti”: «Lavoriamo sul sintetico prima di ogni trasferta dove serve: rimbalzi, controlli e velocità cambiano, chi ci gioca è avvantaggiato». Sulle scelte dietro: «Abbiamo difensori per adattarci a avversari veloci o strutturati. Paolo (Rozzio) e Magnani sono profili che danno fisicità sulle palle inattive; contro un attacco fisico come il loro valuteremo».

Obiettivo di stagione chiaro: «Siamo una realtà coi piedi per terra. Dobbiamo consolidare la categoria: l’ha detto anche la società. Poi lavoro e tempo diranno se si potrà alzare l’asticella». Sull’identità della squadra: «Lo sviluppo della manovra mi soddisfa. Dobbiamo rifinire l’ultimo passaggio nelle ripartenze: le occasioni potenziali ci sono state, serve più lucidità».

Sui dubbi di formazione: «Qualche acciacco post-Empoli c’è stato. Valuterò gli ultimi accorgimenti prima di dare gli undici titolari». Sull’inserimento dei nuovi: «Serve un minimo di adattamento per chi non ha fatto tutto il ritiro: carichi e principi di gioco prima di buttarli dentro».

Dimensione della rosa: «Trenta giocatori è il numero giusto in B: tra squalifiche, infortuni e crescita dei più giovani». Su Juve Stabia: «Progetto in continuità con l’anno scorso: giovani forti e giocatori affermati, molte similitudini anche nel profilo dell’allenatore. In casa sono un fortino: servirà una partita piena, in B si gioca fino alla fine».

Capitolo ambiente e tifosi: «Stadio caldo e stretto, ma è una partita di calcio. I nostri tifosi ci seguiranno: li ringraziamo». Sui tempi per “vedere la vera B”: «I valori iniziano a emergere dopo 10-12 partite. La carta conta fino a un certo punto».

Chiusura con orgoglio azzurro: «Motta in Under 21 è un motivo d’orgoglio. Al di là dei risultati, vedere un ragazzo migliorare dà soddisfazione».

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Redazione Ilovepalermocalcio