Dal 6o posto in serie A alla RETROCESSIONE | Ufficiale Lega Calcio: i vostri conti sono un disastro

Pallone - ilovepalermocalcio
Anche il club più ricco può avere difficoltà economiche.
Anche i grandi club, nonostante fatturati milionari e platee globali, non sono immuni da difficoltà economiche. I costi di gestione, tra ingaggi stellari, trasferimenti onerosi e infrastrutture all’avanguardia, possono diventare insostenibili se non supportati da entrate stabili e ben pianificate. A influire negativamente possono essere fattori esterni come crisi economiche globali, pandemie, o semplicemente una cattiva gestione finanziaria interna.
Un esempio emblematico è il Barcellona, club storicamente potente, che negli ultimi anni ha dovuto affrontare una pesante crisi debitoria. Spese spropositate per il mercato e contratti fuori scala hanno portato a un collasso finanziario tale da costringere la società a ridurre il monte ingaggi e cedere top player, come Lionel Messi. Anche il Manchester United, il PSG o l’Inter, seppur in modo diverso, hanno dovuto rivedere strategie e sostenibilità dei propri modelli economici.
In alcuni casi, l’assenza di risultati sportivi aggrava la situazione. La mancata qualificazione alle competizioni europee, ad esempio, priva i club di introiti fondamentali. Sponsorizzazioni, merchandising e diritti TV sono strettamente legati alla visibilità internazionale: quando questa viene meno, il bilancio ne risente pesantemente.
Per questo, anche le grandi società stanno virando verso modelli più sostenibili, investendo su settori giovanili, contenendo i costi e cercando nuove fonti di ricavo. La forza di un brand non basta più: serve una gestione moderna, prudente e lungimirante, capace di garantire solidità economica anche nelle stagioni meno fortunate.
Pesa il verdetto
È ufficiale: l’Olympique Lione è stato retrocesso in Ligue 2. Il verdetto è arrivato nella serata di ieri, al termine dell’audizione presso la DNCG, l’organismo di controllo finanziario del calcio francese. Nonostante i buoni risultati ottenuti sul campo – un sesto posto in campionato e i quarti di finale in Europa League – le garanzie economiche fornite dal club non sono state ritenute sufficienti per garantirne l’iscrizione alla Ligue 1 nella stagione 2025/2026.
La reazione della società non si è fatta attendere: in un comunicato ufficiale, il Lione ha definito la decisione “incomprensibile” e ha ribadito di aver adempiuto a tutte le richieste della DNCG. Tra le misure adottate, l’apporto di nuovi capitali e la cessione del 45% del Crystal Palace, considerata strategica per consolidare i conti. Il club ha inoltre annunciato ricorso, che sarà presentato entro sette giorni.

Ricorso immediato e scenari futuri
Il primo passaggio sarà davanti alla commissione d’appello della DNCG. Qualora questa confermasse la sanzione, il Lione potrà rivolgersi al CNOSF, il Comitato Olimpico francese, che però si limita a verificare la correttezza procedurale e non entra nel merito delle valutazioni economiche. In ultima istanza, resta la via del tribunale amministrativo di Parigi, ma è una strada raramente efficace nel ribaltare decisioni sportive.
Se la retrocessione verrà confermata, potrebbe aprirsi la strada al ripescaggio del Reims, che aveva perso lo spareggio salvezza con il Metz. Una vicenda che dimostra come, anche per i grandi club, il rispetto dei parametri finanziari sia ormai determinante quanto i risultati ottenuti sul campo.