SERIE C

Criscitiello attacca Marani: «Il VAR in Serie C è una pagliacciata»

Michele Criscitiello torna a far discutere. Il direttore di Sportitalia, noto per le sue posizioni mai banali, ha pubblicato un editoriale al vetriolo contro Matteo Marani, presidente della Lega Serie C, criticando aspramente la decisione di introdurre il VAR nel campionato di terza serie.
Secondo Criscitiello, si tratta di una scelta “ridicola”, che snatura l’essenza del torneo e si traduce in una “pagliacciata” tecnologica priva di senso pratico.

L’attacco di Criscitiello

“Novanta minuti a guardare la Nazionale contro gente che non può giocare a calcio e poi qualche sbirciata alla Serie C e alla Serie D. Campionati che invece andrebbero seguiti tutto l’anno perché spesso sono più avvincenti e divertenti di A e B.”

Da qui, il giornalista parte all’attacco del sistema e della gestione della Lega Pro:

“Il problema è sempre lo stesso: quando si vuole scopiazzare non escono mai prodotti buoni ma si diventa ridicoli. La Serie C, con Marani Presidente, ha deciso di perdere la sua identità e i suoi valori. In passato ha commesso tanti errori che oggi paga e soprattutto sta facendo morire uno dei campionati più belli di sempre.”

Il VAR nel mirino: “Una pagliacciata, da abolire subito”

Il direttore di Sportitalia punta il dito contro la tecnologia arbitrale, giudicandola inadatta e mal implementata:

“Le 60 società che non puoi supportare, gli under da schierare per fatturare alla Lega un 400-500 mila euro all’anno e la ciliegina sulla torta di quest’anno: la pagliacciata del VAR in Serie C. Molte volte non riescono a prendere una decisione sensata in Serie A al VAR con arbitri comodamente seduti a Lissone, figuriamoci cosa ne esce su tutti i campi la domenica con il VAR. Da abolire subito, perché il ‘vorrei ma non posso’ è la cosa più ridicola che ci possa essere. Marani voleva dimostrare di essere uno che porta innovazione e invece ha portato solo confusione.”

“Tre telecamere e regia da remoto: un circo senza precedenti”

Criscitiello entra poi nel dettaglio tecnico, spiegando perché, a suo dire, l’esperimento non può funzionare:

“Per fare il VAR servono 16-18 telecamere, da ogni angolazione, strumenti tecnici che trovi solo a Lissone con 4-5 persone che fanno solo quello comodamente sedute. Prendete il VAR della C: sapete come funziona una produzione in Lega Pro? Ci sono tre telecamere in croce, remotate, con regia non on site ma a Milano o Cologno Monzese. Tre telecamere non possono garantirti nessuna inquadratura reale e certa, meglio l’occhio dell’arbitro. Gli arbitri, tranne un paio di casi, non hanno mai cambiato decisione. Bravi loro.”

Il giornalista sottolinea come l’uso del VAR in C si riduca spesso a un espediente scenico:

“Gli allenatori chiamano il VAR quando gli pare e molte volte serve solo per fare un finto time out, tanto sanno bene che la decisione non si cambia e che le telecamere non sono utili. Un circo senza precedenti da cancellare quanto prima.”

“Non siamo in Kings League”

Criscitiello conclude con un paragone ironico ma pungente, che racchiude la sua posizione:

“Non stiamo facendo la Kings League, qui mancano solo i dadi per trasformare un campionato così bello come la Serie C in qualcosa che non rappresenta i valori del calcio. Aiutiamo gli arbitri e togliamo questo pezzotto dal campo. Ci avete provato, nulla di male, ma di fronte all’evidenza non andate oltre.”

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Redazione Ilovepalermocalcio