Dopo il successo ai calci di rigore contro la Cremonese, il tecnico del Palermo Filippo Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sportmediaset, commentando la prestazione dei suoi e gli obiettivi per la stagione.
Sulla partita e la prestazione
Inzaghi ha sottolineato la buona prova di carattere della squadra, nonostante il poco tempo trascorso insieme:
«Siamo venuti sul campo di una squadra di Serie A e abbiamo giocato così dopo poco tempo che siamo insieme. Sono molto felice per la personalità. Probabilmente avremmo meritato di vincere prima dei rigori. Giocare a Cremona, con giocatori abituati alla Serie A, e fare una prestazione del genere è un buon auspicio. Dovremo crescere tanto, ma la risposta è ottima: dobbiamo continuare su questa strada, vincere aiuta a vincere».
Sull’obiettivo campionato
L’allenatore ha poi guardato al campionato di Serie B e all’ambizione di salire di categoria:
«Io cerco di portare lavoro e dedizione, far capire ai ragazzi che sono più forti di quanto abbiano dimostrato. Abbiamo un pubblico e una società da categoria superiore, ora tocca a noi guadagnarci il resto. Tutti gli anni si dice che il Palermo è favorito, poi la promozione va ad altri: perciò piedi per terra. Giocare al Barbera deve essere un vantaggio. La Serie B è complicatissima, la conosco bene, ma con questo atteggiamento possiamo divertirci».
Sulla personalità della squadra
Rispondendo a Serse Cosmi, ospite in studio, Inzaghi ha evidenziato il lavoro fatto sulla compattezza e sul pressing:
«In questo mese ho lavorato sulla fase di non possesso, la squadra aveva bisogno di essere più compatta e aggressiva. Abbiamo attaccanti che devono andare a recuperare palla, non è facile ma serve coraggio. Lo abbiamo dimostrato anche con il Manchester City in amichevole. Con la palla siamo già forti, senza palla dobbiamo diventarlo. Oggi eravamo un po’ a corto, ma chi è entrato ha dato il massimo. Vincere sul campo di una squadra di Serie A alla prima ufficiale era quello che ci serviva».
Sul futuro personale e il rapporto con Palermo
A Mino Taveri, che gli ha chiesto se il suo destino fosse legato alla Serie B, Inzaghi ha risposto con sincerità:
«In Italia ti danno subito le etichette. A me interessa poco la categoria: dopo il Milan sono andato in Lega Pro a Venezia e quella vittoria è una delle più belle della mia carriera. Vado dove mi sento desiderato e posso lavorare. A volte vinci un campionato e ti esonerano, non è che quando si vince siamo fenomeni e quando si perde non sappiamo più niente. Io spero che Palermo sia il mio punto di arrivo, di restare qui qualche anno e costruire qualcosa. La gente mi sta regalando un’accoglienza inaspettata, perché non ho ancora fatto nulla».