SERIE B

Cosenza, Gemmi: «Caserta? Esonero di un allenatore è un po’ una sconfitta della parte tecnica»

Roberto Gemmi, direttore sportivo, del Cosenza è intervenuto nella conferenza stampa tenutasi oggi dedicata alla presentazione del nuovo allenatore William Viali.

Di seguito le sue parole:

«È palese che quando viene esonerato un allenatore è un po’ una sconfitta della parte tecnica. Sicuramente non è il primo allenatore che viene esonerato, lo scopo è quello di migliorare il trend che c’era. Sono un po’ spiazzato dalla sorpresa dell’esonero, avevo percepito cose diverse ma ne prendo atto. L’obiettivo che ho avuto sin dall’inizio è cercare di migliorare costantemente, in questo lavoro non esiste chi non sbaglia, vince chi sbaglia meno. È una scelta faticosa e dolorosa, l’indirizzo è migliorare quanto fatto fino a oggi. Va dato merito a mister Caserta perché con lui c’è stato un lavoro importante. Ma nell’ultimo periodo c’è stato un appiattimento. Se poi si rivelerà una scelta frettolosa o tardiva, solo il tempo ce lo potrà dire. Chi decide è sempre soggetto a un possibile errore, il coraggio di decidere può premiare come no. Si è fatta una scelta per cercare di smuovere questo trend di appiattimento. Con malincuore perché sottolineo la qualità di Fabio, un ottimo allenatore, non è stato semplice dirlo».

«Io lavoro molto semplicemente. Dopo ogni partita mi confronto con il presidente e insieme, mettendo sul tavolo le nostre opinioni, decidiamo. Le chiacchiere sono lontane dalla semplicità del percorso. Non è la prima volta che ci siamo confrontati su questa decisione. È stata difficile, perché prima pensavamo ci fossero margini. Non c’è il filone Guarascio e il filone Gemmi. La decisione è stata presa in maniera unilaterale. La stima per Caserta resta alta, anche se ovviamente sarà risentito. Il derby comunque ha influito molto. In quegli step dove potevamo fare un salto in avanti si è sempre persa l’occasione. Questa cosa dispiace, perché poi numericamente la classifica è quella preannunciata. Ma se ti trovi in una situazione di limbo, sei appiattito, hai timore dell’irreparabile e punti a migliorare. Quello che non ha mai sbagliato un calcio di rigore in carriera è colui che non lo ha mai tirato».

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Redazione Ilovepalermocalcio