Il nome è uno solo, il più evocativo, il più rassicurante: Claudio Ranieri. L’aggiustatore della Roma, il “Sir” capace di rimettere insieme i pezzi e trascinare squadre oltre i propri limiti, potrebbe essere la prossima carta vincente della FIGC per riportare l’Italia dove manca da troppo: al Mondiale. Come raccontano Fabrizio Patania ed Edmondo Pinna sul Corriere dello Sport, Ranieri è la prima opzione per Gabriele Gravina, che cerca una figura solida e carismatica per rilanciare la Nazionale dopo le delusioni recenti.
Pioli resta in corsa, forte dei contatti avviati con la Fiorentina e di una valutazione sempre aperta da parte della Federazione, ma il tecnico romano ha qualcosa in più: un senso di appartenenza, un’umanità profonda e quella scaltrezza da vecchio volpone che potrebbe essere decisiva nel gestire uno spogliatoio fragile, risollevare un ambiente disilluso e vincere, una dopo l’altra, le ultime sei partite del girone. A cominciare da quella contro la Norvegia, prevista il 16 novembre — quasi sicuramente allo stadio Olimpico — e potenzialmente decisiva per la qualificazione diretta.
Ranieri uomo giusto, ma serve il via libera
La scelta di Ranieri sarebbe, secondo il Corriere dello Sport, una sintesi perfetta tra esperienza, autorevolezza e affidabilità. L’ex tecnico di Roma, Juventus e Leicester ha già dimostrato di saper ricostruire in contesti complessi, e la sua figura rappresenta un baluardo etico e sportivo. Ma c’è un nodo da sciogliere: la sua attuale posizione di consulente della famiglia Friedkin, proprietaria della Roma. Anche se a partire dal 1° luglio non sarà più tesserato come allenatore (la panchina sarà affidata a Gian Piero Gasperini, da lui stesso convinto), resta da capire se potrà mantenere un ruolo dirigenziale e contemporaneamente guidare la Nazionale.
I primi contatti informali tra le parti ci sarebbero già stati. La FIGC però non vuole forzare la mano: nessuna trattativa ufficiale senza il benestare della Roma. Eppure, il muro alzato dalla proprietà americana potrebbe rivelarsi meno alto di quanto appaia. In ballo c’è un sogno collettivo, quello di rivedere i bambini italiani con la bandiera sul viso davanti alla TV, come scrivono Patania e Pinna nel loro approfondimento sul Corriere dello Sport.
Un precedente che fa sperare
Nel caso di un doppio incarico, si guarda al passato: tra il 2014 e il 2016, Lele Oriali svolse contemporaneamente il ruolo di team manager della Nazionale e dell’Inter, affiancando Roberto Mancini in panchina. Volendo, si può. Serve però il giusto equilibrio, e soprattutto trasparenza assoluta. Su questo, nessuno ha dubbi: l’integrità morale di Claudio Ranieri è fuori discussione.
Intanto Gravina prende tempo. La scadenza ufficiosa è fine giugno, ma le decisioni dovranno arrivare ben prima. L’Italia tornerà in campo a settembre: il 5 contro l’Estonia a Bergamo e l’8 contro Israele a Debrecen. Il futuro della Nazionale passa anche da qui. E da Sir Claudio, l’uomo che potrebbe regalare un’ultima impresa titanica, come solo lui sa fare.