Corriere dello Sport: “Italia-Francia: Ventura parte per la Russia. Test nella sua Bari, con i “vice” d’Europa”

“L’ultimo dettaglio prima del debutto è stato quello di precisare personalmente la corretta grafia del suo nome: si scrive Gian Piero, con due parole. Ma da oggi Ventura, il nuovo ct azzurro sarà riconosciuto soprattutto per quello che la sua Italia saprà dimostrare in campo. Inizia con una amichevole di sostanza, contro la Francia vicecampione d’Europa, la sua missione, che è quella di portare la Nazionale a Russia 2018, un mondiale non semplice da conquistare (dato che direttamente si classifica solo la prima di ogni girone); non solo un cammino insidioso da fare, per lui, ma anche un passato ingombrante da gestire, data l’ombra lunga che il biennio di Conte (tecnico allora già tre volte campione d’Italia con la Juve eppoi tra i vincitori “morali” dell’ultimo Europeo), getta ora sulla squadra ereditata dall’ex allenatore del Torino, gran maestro di calcio, tra i migliori prodotto della scuola tecnica italiana, che a 68 anni prova a suggellare una lunga carriera di lavoro dal basso, affaccianodosi per la prima volta ai piani alti del calcio internazionale. Dal punto di vista delle comparazioni, Ventura non ha cercato di eludere il tema, anzi ci è saltato dentro con tutte le scarpe: stessa città del debutto, Bari, così come due anni fa Conte; avversario di grande livello (la Francia oggi, l’Olanda bronzo mondiale nel 2014); soprattutto la scelta “aperta” di continuare inizialmente con l’idea di gioco, il 3-5-2, e il gruppo del suo predecessore. In questo modo i paragoni saranno naturali (al netto dell’ingaggio…). Ma il rischio, più che calcolato, era un obbligo, non avendo strade alternative logiche e praticabili qui e subito: troppo poco il tempo per poter cambiare subito la Nazionale secondo la sua idea di gioco (4-3- 3 o 4-2-4). Paradossale che questa sua visione concreta gli sia costata una polemica lunare su Berardi. Ma sono dettagli. Il fatto è che prima del gioco, l’Italia deve trovare i risultati mondiali necessari («Servono 4 vittorie esterne per non avere problemi» ci spiegava un paio di giorni fa Chiellini). E dunque stasera giocheremo per non sfigurare ma con la testa un po’ già a Israele, trasferta chiave in chiave russa.

SCENARI. Al di là di stage, di sperimentali, di studio, di pieni poteri già previsti per lui da Tavecchio, che ne vuol fare il ct del futuro, Ventura dovrà di qui al 2018 prepararsi a gestire la fine del ciclo degli ultimi ex campioni del mondo 2006, il totem Buffon su tutti, dare forza a un gruppo di giovani, che adesso si chiamano Donnarumma, Rugani e Belotti, ma che non resteranno i soli, fino ad “allenare” la sua Nazionale. Ci vorrà del tempo ma per onestà bisogna dire che il gran salto azzurro Conte, già allenatore in pectore del Chelsea, lo ha compiuto negli ultimi 40 giorni della sua avventura, forgiando la sua Nazionale con il fuoco del suo carattere. Da questo punto di vista Ventura promette una fucina meno tonitruante ma altrettanto operosa.

CALORE. La prima cosa da non disperdere comunque, resta il calore della gente intorno alla Nazionale: ne è ben consapevole il nuovo ct. L’Italia che Ventura eredita da Conte è 10ª nel ranking Fifa, dopo essere scivolata al 15° posto dopo il tonfo mondiale, ma resta una nave in un mare tormentato da problemi strutturali, come il decrescente numero di convocabili del nostro campionato e la fuga dei campioni, come Pogba, che stasera per la prima volta affronterà una parte della Juve da avversario. Non possiamo chiedere a Gian Piero di trovare soluzione di sistema, ma in due parole, di provare a costruire un’Italia vera”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio