Come scrive Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, nella galassia del City Group, sostenuta dalle risorse dello sceicco Mansour, figurano capitali mondiali come New York, Melbourne, Montevideo, la Cina, l’India e persino il Brasile con il Bahia. Eppure, in pochi luoghi al mondo il gruppo anglo-arabo potrà trovare la stessa passione e lo stesso attaccamento – a volte persino eccessivo – che si respirano a Palermo. Qui il calcio ha regole e dimensioni particolari, trasformandosi in un fenomeno para-culturale, capace di rendere i destini della squadra parte integrante del tessuto sociale cittadino.
Secondo Vannini sul Corriere dello Sport, la proprietà è pienamente consapevole di questo scenario. Lo dimostra la costanza dell’impegno nei confronti del Palermo, primo club italiano entrato nella famiglia City Group. Nonostante alcune difficoltà iniziali e la necessità di un periodo di adattamento reciproco, il progetto non ha subito frenate: il prossimo sarà il quarto anno di gestione e l’obiettivo dichiarato è la promozione in Serie A, con la prospettiva di restarci a lungo e restituire alla Sicilia un ruolo di primo piano nel panorama calcistico nazionale. Non sarà semplice neanche con Filippo Inzaghi in panchina e un mercato di alto livello, perché vincere non è mai scontato, ma la determinazione del gruppo a puntare sul Palermo non è in discussione.
Come sottolinea ancora Vannini sul Corriere dello Sport, l’amichevole di stasera non sarà soltanto una festa, ma anche il segnale di una sinergia viva: i rosanero sono stati più volte ospiti nel centro sportivo di Manchester, e il fatto che Guardiola abbia scelto di chiudere al “Barbera” la preparazione prima della Premier League assume un significato speciale. Curiosamente, l’ultima gara ufficiale disputata dal City è stata contro una squadra allenata da un altro Inzaghi: il 30 giugno, nel Mondiale per Club, la formazione inglese perse 4-3 contro l’Al Hilal di Simone Inzaghi. Stasera, con molte assenze tra i convocati (Rodri, Grealish, Foden, Gvardiol, McAtee, Echeverri, Kovacic, Ortega e Phillips), i campioni presenti – a partire da Haaland, protagonista atteso del “derby” scandinavo con Pohjanpalo – promettono comunque spettacolo.
La serata vedrà anche la presenza di ospiti speciali: Javier Pastore, legato a Palermo dalla moglie palermitana e pronto a salutare il pubblico all’intervallo, e Fabrizio Miccoli, miglior realizzatore della storia rosanero, presente per accompagnare il figlio Diego, classe 2008, in procinto di essere tesserato per il Palermo Primavera. In palio l’“Anglo-palermitan Trophy”, trofeo che celebra i 125 anni del club: in caso di parità al 90’, la sfida sarà decisa direttamente ai calci di rigore.