CESENA — Il Cesena in corsa per la Serie A diretta ha trovato il suo simbolo: Jonathan Klinsmann, protagonista assoluto del successo contro il Modena. A raccontarlo, in un approfondimento sul Corriere dello Sport, è Massimo Boccucci, che sottolinea come il 28enne portiere bianconero stia vivendo il miglior momento della carriera.
Il figlio dell’indimenticabile Jürgen Klinsmann, seguito da vicino dal padre e sempre più determinante, ha prima parato un rigore e poi firmato l’assist del gol decisivo con un lancio perfetto per Blesa. Una giocata da portiere totale, come rimarca Boccucci nel Corriere dello Sport, paragonandolo a un mito bianconero come Francesco Antonioli.
Il Cesena, ora terzo, sogna in grande. L’obiettivo è chiaro: agganciare il Padova e alimentare la rincorsa verso la promozione diretta.
«La fiducia è tutto per un portiere»
Nel suo approfondimento, Boccucci riporta il cuore delle parole del portiere bianconero, che sente sempre di più l’affetto dell’ambiente:
«La fiducia è tutto per un portiere. I rigori sono una situazione particolare e fare bene sui tiri dal dischetto dà consapevolezza. Il sostegno dei tifosi lo sento, è determinante. Sono felice, grazie a tutti».
Il Corriere dello Sport evidenzia come il rinnovo — attualmente in scadenza nel 2026 — sia già sul tavolo, con una possibile estensione fino al 2028 dopo i tentativi estivi del Palermo.
Tra sogno Serie A e sogno Mondiale
La corsa bianconera alimenta anche ambizioni personali. In merito alla possibilità di una convocazione nella nazionale statunitense, Klinsmann ammette:
«Il Mondiale è un obiettivo e sarebbe un’occasione importante. Ogni tanto ci penso, ma ci posso arrivare solo grazie al gruppo».
Sul fronte campionato, il portiere mantiene equilibrio e lucidità:
«Stiamo facendo molto bene, ma dobbiamo restare umili. È un campionato mai scontato».
Un portiere “moderno”, che gioca anche coi piedi
Come sottolinea Massimo Boccucci nel Corriere dello Sport, Klinsmann è diventato un vero tuttocampista aggiunto. Contro il Modena, il suo lancio millimetrico ha spaccato la partita:
«Ho avuto di più la palla nei piedi, la gara lo richiedeva. Dipende sempre dall’avversario. Mi chiedo sempre come posso essere più utile alla squadra, stavolta credo di esserlo stato».
Un portiere che para, imposta, guida e trascina. Un simbolo perfetto per un Cesena che sogna in grande.