A un anno e mezzo dal suo addio, Eugenio Corini è tornato a Palermo. Lo ha fatto con emozione e serenità, partecipando al Palermo Football Meeting organizzato a La Braciera in Villa, davanti a un pubblico di addetti ai lavori e giornalisti.
«Sono molto emozionato perché torno dopo un anno e mezzo – ha esordito l’ex allenatore e capitano rosanero –. Ho riflettuto tanto sul mio percorso qui, e avevo voglia di tornare per dire le mie cose con serenità. Farlo di persona per me è ancora più importante che rilasciare un’intervista. Ho accolto con piacere l’invito, era giusto esserci e farlo in un momento così positivo per il Palermo».
«A Palermo un lavoro profondo, fatto per costruire»
Corini ha poi tracciato un bilancio del suo biennio alla guida del club: «Quando si analizza un periodo, bisogna sempre contestualizzare. Io penso che sia stato fatto un lavoro in profondità, partendo da una squadra che aveva appena vinto i playoff di Serie C. Abbiamo dovuto affrontare una fase di strutturazione importante, sia a livello societario che tecnico. Non è stato facile, perché il tifoso vuole giustamente vincere, ma abbiamo posto basi solide per il futuro».
L’ex tecnico ha ricordato le difficoltà e le responsabilità del suo ruolo: «Mi sono assunto grandi responsabilità, ma l’ho fatto con orgoglio e con l’amore che provo per il Palermo. Forse non era il momento giusto per vincere subito, ma era il momento giusto per costruire. Abbiamo lavorato per rendere la squadra competitiva e creare le fondamenta per quello che oggi si sta vedendo».
«Le critiche fanno parte del mestiere»
Sulle critiche ricevute durante la sua gestione, Corini è stato chiaro: «Le critiche fanno parte di questo lavoro. Alcune sono costruttive, altre sterili. Io ho sempre avuto grande rispetto per i tifosi, che vivono la settimana aspettando la partita. So che non sempre è stato possibile regalare loro le vittorie che avrebbero voluto, ma la mia volontà è sempre stata quella di dare tutto. A volte, però, serve tempo per crescere e migliorare».
«Inzaghi ha una squadra costruita per vincere»
Parlando del presente, Corini non ha dubbi: «Dal mercato di gennaio dello scorso anno il Palermo ha alzato il livello. Quest’estate è stata fatta una campagna acquisti molto importante. Credo che ci siano tutti i presupposti: la società ha pianificato bene, l’allenatore è bravo e i giocatori sono forti. La mia sensazione è che questo possa essere l’anno giusto per tornare in Serie A».
«Brunori, Segre, Ceccaroni e Ranocchia: sanno cosa significa giocare a Palermo»
Corini ha poi espresso parole di affetto verso alcuni dei suoi ex giocatori ancora in rosa: «Brunori, Segre, Ceccaroni e Ranocchia sono ragazzi competitivi e consapevoli di cosa significhi giocare a Palermo. Saper reggere la pressione qui è una grande qualità. Sono molto legato a loro, ci sentiamo ancora e auguro a tutti di vivere una grande emozione come quella di vincere un campionato in questa città».
«Desplanches? Sta crescendo, tornerà pronto»
Infine, una riflessione su Desplanches, oggi al Pescara: «È un portiere con qualità importanti. L’anno scorso ho dato continuità a chi aveva già fatto bene, ma Seba ha capito cosa significhi parare a Palermo. Sta facendo un ottimo percorso a Pescara, e questo step intermedio gli servirà per tornare pronto e protagonista».