“Convocato in Nazionale insieme a Buffon”: la Serie A, l’azzurro… è finito a fare il pizzaiolo | Ha buttato la sua carriera per la droga

Portiere nazionale (LaPresse) Ilovepalermocalcio
Nella stessa generazione di Buffon c’era un altro portiere di cui si parlava un gran bene, poi il crollo e tante scelte sbagliate.
Negli anni ’90, la Nazionale italiana poteva contare su una generazione di portieri di altissimo livello. Gianluca Pagliuca, titolare al Mondiale 1994. Angelo Peruzzi, protagonista con la Juventus, si affermò come titolare azzurro a partire dal 1995. Altri portieri di spicco includevano Luca Bucci, che si mise in luce con il Parma, e Francesco Toldo, che si distinse per le sue prestazioni con la Fiorentina e successivamente con l’Inter.
In questo contesto altamente competitivo, Gianluigi Buffon emerse come un talento straordinario. Dopo aver esordito in Serie A con il Parma nel 1995 a soli 17 anni, Buffon attirò rapidamente l’attenzione per le sue doti tecniche e la sua maturità in campo. Il 29 ottobre 1997, a 19 anni, fece il suo debutto in Nazionale maggiore durante lo spareggio per la qualificazione al Mondiale 1998 contro la Russia. Nonostante le condizioni difficili e l’importanza della partita, Buffon si distinse per sicurezza e prontezza di riflessi, contribuendo al pareggio finale per 1-1 .
Questo esordio segnò l’inizio di una carriera straordinaria in maglia azzurra. Buffon fu convocato come terzo portiere per il Mondiale 1998 e, con il passare degli anni, divenne il titolare indiscusso della Nazionale. Partecipò a numerosi tornei internazionali, consolidando la sua reputazione come uno dei migliori portieri al mondo.
Il punto culminante della sua carriera internazionale arrivò nel 2006, quando fu uno dei protagonisti della vittoria dell’Italia al Mondiale in Germania. Durante il torneo, Buffon subì solo due reti e fu premiato con il Premio Yashin come miglior portiere del torneo.
Calciatori con problemi di droga
Molti calciatori hanno visto la loro carriera compromessa da problemi legati all’uso di droghe. Un esempio emblematico è quello di Diego Armando Maradona, che nel 1991 fu trovato positivo alla cocaina durante un controllo antidoping. Anche l’ex attaccante della Sampdoria, Francesco Flachi, ha avuto problemi con la cocaina. Nel 2007, dopo essere risultato positivo a un test antidoping, fu squalificato per due anni. Successivamente, nel 2009, una seconda positività gli valse una squalifica di 12 anni.
Mark Bosnich, portiere australiano che ha giocato in club come Manchester United e Chelsea, fu trovato positivo alla cocaina nel 2002. La Football Association lo squalificò per nove mesi, e il Chelsea rescisse il suo contratto. Dopo un periodo lontano dai campi, tentò un ritorno nel 2008 con i Central Coast Mariners.

La triste storia di Pagotto
Angelo Pagotto, ex portiere italiano, ha vissuto una carriera segnata da alti e bassi. Dopo essersi messo in luce con la nazionale Under21, contribuendo alla vittoria dell’Europeo del 1996, fu ingaggiato dal Milan, dove giocò al fianco di campioni come Baresi e Maldini. Tuttavia, la sua carriera subì un brusco arresto a causa di problemi legati alla cocaina. Nel 2000, risultò positivo a un controllo antidoping, ricevendo una squalifica di due anni. Nel 2007, una seconda positività gli valse una squalifica di otto anni.
Dopo il ritiro, Pagotto si trasferì in Germania, dove lavorò come cuoco e pizzaiolo. In seguito, tornò in Italia e, nel 2019, iniziò a lavorare come allenatore dei portieri per la Lucchese. Successivamente, ricoprì lo stesso ruolo all’Avellino. Oggi, a 51 anni, vive a Castagno D’Andrea, sulle montagne fiorentine, e continua a lavorare nel calcio dilettantistico, portando con sé le lezioni apprese dalla sua esperienza personale .