“Con Ibrahimovic ci siamo pestati”: hanno fatto a botte davanti a tutti | Dopo 20 anni si può raccontare

Ibrahimovic

Ibrahimovic - fonte lapresse - ilovepalermocalcio

Una storia che pochi conoscono, ma oggi si può raccontare.

Zlatan Ibrahimović è noto tanto per il suo talento quanto per il suo carattere fumantino. In campo e fuori, lo svedese ha sempre mostrato una personalità forte, dominante, spesso al limite della provocazione. Non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa, anche a costo di creare tensioni con compagni, allenatori o giornalisti. Il suo atteggiamento da leader assoluto ha fatto discutere, ma ha anche motivato molti a dare il massimo accanto a lui.

Nel corso della carriera, Ibrahimović ha collezionato numerosi episodi che testimoniano il suo spirito combattivo. Celebri le discussioni con Guardiola al Barcellona, i confronti accesi con arbitri e le uscite mediatiche taglienti. Frasi come “Io non faccio provini, o mi prendi o non mi prendi” o “Zlatan non fa test, Zlatan è il test” raccontano bene il suo stile: diretto, provocatorio, sicuro di sé fino all’eccesso.

Il suo atteggiamento ha spesso diviso tifosi e addetti ai lavori. Per alcuni è un motivatore instancabile, capace di trascinare lo spogliatoio con il carisma; per altri è un accentratore, difficile da gestire e poco incline al compromesso. In ogni caso, è impossibile ignorarlo.

Ibrahimović non è mai stato un giocatore neutro. Ovunque sia andato, ha lasciato un’impronta forte, nel bene e nel male. Il suo carattere fumantino è parte integrante della sua leggenda, contribuendo a costruire il mito di un campione fuori dagli schemi.

Scontro acceso in campo

Durante un Siena – Juventus, Daniele Portanova e Ibrahimovic si affrontarono in maniera particolarmente dura. L’ex difensore ha raccontato che il primo tempo fu segnato da scontri fisici e insulti continui con lo svedese, in un duello definito “imbarazzante” per l’intensità.

Portanova, oggi 46enne con oltre 300 presenze in Serie A, ha svelato il retroscena in un’intervista a TvPlay, ricordando quel momento con sincerità e ironia.

Portanova
Portanova – fonte lapresse – ilovepalermocalcio

Rispetto nato dal confronto

Alla fine del primo tempo, accadde qualcosa di sorprendente: Ibrahimovic si avvicinò e gli tese la mano, dicendo: “Porta, da ora siamo migliori amici”. Da quel giorno nacque un rispetto reciproco che durò per tutta la carriera.

Bastò mezzo tempo di “mazzate” per costruire un legame duraturo tra due uomini che si erano affrontati duramente, ma che condividevano lo stesso spirito competitivo. Un episodio che mostra come nel calcio, anche dagli scontri più duri, possano nascere relazioni fondate sulla stima.