PALERMO – Doveva essere una serata di festa, si è trasformata in una notte di paura. La processione dei Santi Cosma e Damiano a Sferracavallo, borgata marinara di Palermo, è stata interrotta da una violenta rissa che, secondo alcuni testimoni, sarebbe degenerata in coltellate e colpi di pistola. La folla, migliaia di persone tra fedeli e curiosi, è fuggita in preda al panico, travolgendo tutto lungo le vie del quartiere.
La tradizionale “ballata” finale non si è svolta: i simulacri dei santi sono rientrati in chiesa in un silenzio surreale. «Sembrava un film – racconta una testimone – correvamo senza sapere cosa stava accadendo, solo con la paura di essere travolti».
Testimonianze contrastanti
Le versioni raccolte sono discordanti. Alcuni residenti giurano di aver sentito esplodere spari e visto tirare fuori coltelli: «Abbiamo sentito le grida e dopo pochi secondi siamo stati travolti da un fiume di persone – dice una ragazza – più tardi, affacciata alla finestra, ho contato almeno quattro o cinque colpi». Altri, invece, parlano di una semplice rissa: «È stata una scazzottata – spiegano alcuni giovani – non abbiamo sentito spari né visto armi, la gente è scappata per paura e si è creata la psicosi».
La polizia, intervenuta con diverse volanti, non ha trovato bossoli né tracce di armi da fuoco. Resta però la conferma della lite violenta che ha scatenato il fuggi fuggi.
Lo sfogo del parroco
A prendere la parola, davanti a una comunità sconvolta, è stato don Francesco Di Pasquale, parroco della chiesa di San Cosma e Damiano: «Quattro persone hanno rovinato la festa più attesa, per la quale si fanno tantissimi sacrifici. Loro dovranno rispondere al Padre eterno per ciò che hanno fatto». E ancora: «Mi prendo la responsabilità di quello che dico: in una festa in cui c’è così tanta gente dobbiamo essere più tutelati. Ringrazio le forze dell’ordine presenti, ma speriamo il prossimo anno di essere più protetti».
Il sacerdote ha ricordato come già nei mesi scorsi fosse stato chiesto un rafforzamento dei controlli dopo la sparatoria di Monreale, ma gli appelli sarebbero rimasti inascoltati.
Una comunità ferita
La borgata denuncia la scarsa sicurezza: «C’erano pochissimi agenti – sottolinea un componente della congregazione – una festa che attira turisti e fedeli da tutta la Sicilia non può essere gestita con superficialità. Da giorni avevamo segnalato il problema».
Il silenzio con cui i santi sono entrati in chiesa è rimasto impresso nei fedeli più delle urla e del caos: «Un silenzio che non ci saremmo mai aspettati di vivere, nemmeno durante gli anni del Covid» scrive un devoto sui social.
Sferracavallo si risveglia così, tra paura, rabbia e delusione, con l’amarezza di una tradizione secolare macchiata dalla violenza.