Una vita trascorsa tra onde, regate e orizzonti da inseguire. È quella di Checco Bruni, che nel suo libro “Cosa mi ha insegnato il vento” (Sperling & Kupfer, 240 pagine) racconta la sua storia di uomo di mare. Come scrive Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, il volume sarà presentato domenica alle 11.30 al Circolo Velico Sferracavallo, nell’ambito dello Sferracavallo Sailing & Sea Festival.
«Il vento è stata la mia vita — spiega Bruni — penso di avere passato più giorni in mare che a terra. Mi ha insegnato ad amare il mare, mi ha fatto crescere, mi ha accompagnato sempre». Un compagno di viaggio che continua a ispirarlo: «In mare non esiste una giornata uguale all’altra. È un mondo che non smette mai di affascinarmi. Anche quando non lavoro, vado per mare con amici e famiglia: è la mia passione, quasi una malattia».
L’ex timoniere di Luna Rossa ha vissuto in prima persona le diverse epoche della Coppa America: «Sono stato fortunato, ho attraversato più fasi di questa competizione: dai monoscafi di Oakland e Valencia, ai catamarani e ai foil. Adesso si entra in una nuova era con la Coppa in Italia, a Napoli: sarà un evento bellissimo, anche se mancano alcuni team, come gli americani che si sono ritirati».
Oggi Bruni non è più in regata, ma resta una figura chiave del team. «Faccio parte dello staff tecnico di Luna Rossa, non sono più a bordo e l’ho accettato: è giusto così, c’è stato un cambio generazionale. Purtroppo il club rappresentante non è più il Circolo della Vela Sicilia, ma quello napoletano del Circolo del Remo e della Vela Italia. A noi palermitani dispiace, ma è anche giusto che tutta l’Italia partecipi a questa sfida».
Come ricorda ancora Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, l’esultanza di Bruni in Nuova Zelanda, con quel celebre “Forza Palermo!” gridato al mondo, lo rese un simbolo anche per chi non seguiva la vela: «In quei momenti di felicità era impossibile trattenermi. Traspariva la mia gioia e l’attaccamento alla mia terra. Anche se vivo a Cagliari, il mio cuore è sempre palermitano».
Riguardo alla sua città, Bruni parla con amore e amarezza: «Provo amore e odio per Palermo, perché sappiamo tutti che potrebbe dare molto di più. È una terra straordinaria, ma spesso maltrattata».
Tifoso del Palermo calcio, l’ex velista guarda con fiducia al lavoro di Pippo Inzaghi: «È una grande speranza per tutti noi. Vogliamo rivedere il Palermo in Serie A: ci siamo arrivati vicini, ma non abbastanza. Inzaghi può essere l’uomo giusto».
Nell’intervista rilasciata a Valerio Tripi per la Repubblica Palermo, Bruni esalta anche la crescita della vela siciliana: «Fra classi olimpiche e giovanili si sta lavorando bene. Circoli come lo Sferracavallo, il Lauria e il Circolo della Vela Sicilia stanno spingendo forte. Qui si può navigare tutto l’anno: è un privilegio che altrove non c’è. La vela dovrebbe essere insegnata ai bambini come il nuoto».
E sui futuri talenti: «Non seguo direttamente la vela giovanile, lo fa più mio fratello Ganga con la nazionale, ma tanti ragazzi stanno ottenendo ottimi risultati. L’importante è che amino il mare: solo così potranno crescere nella vita e nello sport».