SERIE B

Cellino: «Io vittima delle circostanze. La Sampdoria con 200 milioni di debiti non doveva retrocedere»

Massimo Cellino è tornato a parlare in una lunga intervista concessa all’Unione Sarda, ripercorrendo i suoi 35 anni di carriera sportiva e soffermandosi in particolare sull’esperienza con il Brescia.

L’imprenditore ha ricordato l’impatto con il club lombardo: «All’inizio mi ero illuso. Pensavo di trovare una società organizzata, invece già il giorno dopo il mio arrivo mi chiesero di pagare 12 milioni di debiti Iva. Non era quello che mi era stato detto». Nonostante la promozione in Serie A, per Cellino la sua avventura è stata segnata da «cattiveria e malvagità»: «Brescia è un posto malvagio. Non è colpa mia se in 115 anni questa società ha fatto solo 10 campionati di Serie A».

Poi l’affondo legato agli eventi dell’ultima stagione: «Io sono vittima di una serie di circostanze negative – ha dichiarato Cellino all’Unione Sarda – con una Sampdoria che non deve retrocedere perché ha 200 milioni di debiti e garanzie con le banche e con la Federazione. La mia disgrazia è stata la coda del diavolo».

Un riferimento pesante quello alla Sampdoria, che secondo Cellino avrebbe goduto di una protezione particolare. «Se tornassi in città, la prima cosa che farei sarebbe andare nella cappella ex voto costruita dopo la promozione. Ma resta il fatto che lì il maligno si è accanito e la bestemmia è troppo diffusa, una cosa che non ho mai tollerato», ha concluso l’ex patron, parole riportate dall’Unione Sarda.

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Redazione Ilovepalermocalcio