Vigilia tesa per il Bari, atteso domani alle 15 al San Nicola dal Padova per la 7ª giornata di Serie B. In conferenza stampa, mister Fabio Caserta ha analizzato il momento difficile della sua squadra, tra assenze pesanti, pochi punti raccolti e la necessità di dare una svolta alla stagione.
Sulla partita in programma: «È una gara come le altre. Abbiamo raccolto pochissimi punti e questo è oggettivo. Nelle ultime due non abbiamo fatto quello che sappiamo fare. Nelle difficoltà bisogna fare di più».
Un passaggio dedicato a Sibilli, protagonista in negativo: «Non è una cosa positiva, ha commesso un errore che costa caro a lui e anche a noi. Peppe è un ragazzo professionale, voglio stargli vicino in questo suo momento. Io sono vicino al ragazzo, con me si è comportato sempre bene. Abbiamo parlato, gli ho detto che gli sono vicino».
La pressione sulla panchina non spaventa l’allenatore: «Nelle difficoltà sono abituato a lottare. Mi sento sicuro. Ho sempre condiviso la campagna acquisti. L’allenatore è in bilico ogni settimana, quando non arrivano i risultati ancora di più. Questo lo metto in preventivo, devo pensare positivo. La vittoria può cambiare tutto, opinione e visione. Non commento quello che fa la società, io faccio l’allenatore. Non devo parlare del mio futuro, domani c’è una partita da vincere».
Il tecnico analizza i problemi mentali della squadra: «Nelle difficoltà anche il passaggio facile diventa difficile. Saltano gli schemi e salta la preparazione della partita. Abbiamo fatto tanta difficoltà a livello mentale perché se vado ad analizzare le partite, in occasione di ogni gol che subiamo abbiamo un blackout. Io ho un confronto giornaliero con i ragazzi e stiamo cercando di tirarci fuori da questa situazione. Ora è facile trovare quello che non va. Ho ancora più fiducia in questi calciatori perché conosco le potenzialità di questi ragazzi».
Capitolo infortunati: «L’infortunio di Vicari è molto difficile da accettare. Dall’inizio si è sempre messo a disposizione. Aveva fatto un inizio di campionato molto positivo. Per via delle tre partite in una settimana bisogna valutare tutto».
Sul modulo: «Farò delle valutazioni in base alla rifinitura. Dipende dalla condizione dei calciatori».
Caserta respinge la critica sulla sterilità offensiva: «Non penso che sia un problema dell’attacco. È un problema che in alcune zone di campo dobbiamo fare cose più semplici. Posso dire tutto quello che voglio poi c’è il campo».
L’allenatore si assume parte delle responsabilità: «Sono convinto di aver sbagliato, se siamo in questa situazione ho sbagliato qualcosa. Posso dire che io cerco sempre di trovare una soluzione alla squadra. Quando ho cambiato modulo non l’ho fatto a furor di popolo, ma perché credevo in quella cosa. In questo momento le altre squadre sono più pronte di noi. Le partite iniziali non ci hanno aiutato. I primi tempi di Modena e Palermo non li butto, è l’aspetto mentale che conta tanto. I punti parlano chiaro, non stiamo facendo quello che merita la squadra. Dobbiamo avere tutti l’unione di intenti per tirarci fuori da questa situazione. Non parlo di problemi, parlo di difficoltà. La medicina nel calcio è la vittoria, rende i ragazzi consapevoli».
Sulle seconde palle: «Quando parlo di seconde palle mi riferisco quando la squadra avversaria ha palla. Non parlo della costruzione. Questa squadra non ha quelle caratteristiche. Quando parlo di cattiveria, dico che sulle seconde palle serve più cattiveria, in questo bisogna crescere».
Infine, la convocazione di Mavraj: «Per giocare in quelle squadre bisogna essere un fuoriclasse. Mavraj è un calciatore forte, ma ha davanti a lui giocatori d’esperienza. È una piazza che ha bisogno di punti. C’è la possibilità anche di bruciare un giovane».