SERIE B

Carrarese, il DS Pasciuti: «Mercato ambizioso, abbiamo preso tutti gli obiettivi. La B è troppo bella per tornare in C»

Protagonista di una stagione entusiasmante lo scorso anno e reduce da un calciomercato ricco di colpi, la Carrarese si prepara a vivere un nuovo campionato di Serie B con ambizioni importanti. Ai microfoni di PianetaSerieB.it è intervenuto il direttore sportivo Iacopo Pasciuti, che ha raccontato retroscena e strategie estive del club toscano.

Un mercato da grande squadra

«Non avevamo mai fatto operazioni del genere – spiega Pasciuti –. Dobbiamo ringraziare il Presidente che ogni volta inizialmente tentenna e poi dice sì. Il merito è sempre suo. Noi cerchiamo solo di spendere bene i soldi che ci mette a disposizione. Crediamo di avere costruito una buona squadra e speriamo sia migliore di quella dell’anno scorso».

Il sogno di restare in Serie B

Sul campionato che attende la Carrarese, il DS è chiaro: «Siamo sempre sul pezzo, con testa, cuore e gambe. La Serie B è dura e ci saranno momenti complicati, ma l’ambiente è abituato e difenderemo la categoria con tutti i nostri mezzi. La B è troppo più bella della C per pensare di tornarci».

L’operazione Abiuso e la nuova trequarti

Pasciuti racconta anche come è nato l’arrivo di Abiuso, seguito da mezza Serie B: «Lo abbiamo preso presentando semplicemente il nostro progetto tecnico. Credo che la credibilità conquistata negli ultimi anni sia stata decisiva».

Il reparto offensivo è stato rinforzato con grande qualità: «Con l’allenatore Calabro c’è grande coesione. Volevamo dargli la possibilità di usare sia il 3-5-2 che il 3-4-2-1. Per questo sono arrivati Arena, Bozhanaj, Melegoni, Rubino: giocatori duttili, capaci di agire dietro la punta».

Nessun rimpianto e futuro con Calabro

«Abbiamo preso tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati – rivela Pasciuti –. Arena era il primo nome della lista e lo abbiamo chiuso all’ultimo giorno di mercato. Bonfanti? Ci piaceva, ma ha scelto il Mantova».

Infine, sul futuro dell’allenatore: «A maggio ci siamo seduti e abbiamo deciso di proseguire insieme. Non ci sono state chiamate per Calabro: tra di noi c’è un rapporto solido, professionale e umano».

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Redazione Ilovepalermocalcio