Indignazione e polemiche in Brasile. Abel Braga, nuovo allenatore dell’Internacional, è finito al centro di una tempesta mediatica dopo un commento omofobo pronunciato durante la sua presentazione ufficiale. Il 73enne tecnico carioca, alla sua ottava esperienza sulla panchina del club di Porto Alegre, ha cercato di alleggerire i toni raccontando una barzelletta, ma la battuta si è trasformata in una scivolata clamorosa.
Durante il racconto, Braga ha dichiarato:
«Non voglio vedere la mia dannata squadra allenarsi con una maglietta rosa, sembriamo gay», frase ripresa immediatamente dai media brasiliani, tra cui ESPN. Il tecnico ha utilizzato il termine “viado”, tradotto in italiano come “frocio”, con evidente connotazione dispregiativa. L’uscita ha generato una reazione durissima sui social e nell’opinione pubblica.
Il riferimento del tecnico era legato a una maglia rosa utilizzata dall’Internacional nel 2021, durante il suo precedente mandato, e soprattutto al grande rivale cittadino, il Grêmio, che negli ultimi anni indossa una divisa rosa nel mese dedicato alla sensibilizzazione sul tumore al seno.
Proprio il Grêmio ha preso posizione con una nota ufficiale, dissociandosi fermamente dalle parole di Braga:
«Siamo orgogliosi di tutti i nostri tifosi, che siano blu, bianchi, neri, rosa o di qualsiasi altro colore. Il Grêmio è un luogo di passione, dove ognuno può essere ciò che vuole essere. Siamo contro ogni tipo di discriminazione».
La bufera, intanto, non accenna a placarsi. L’Internacional non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma la posizione del tecnico appare già compromessa agli occhi di una parte consistente della tifoseria.