Bogdani: da giustiziere dei mister a dirigente rosa

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Bogdani entrato a far parte della società rosanero.

Bogdani segnava e una panchina del Palermo saltava. C’è di mezzo il destino nell’arrivo dell’ex punta albanese in qualità di responsabile dell’area scouting del Palermo. Perché Erjon, attaccante di stazza, forte fisicamente, abile nel gioco aereo e nelle sponde, in carriera, quando vedeva rosa, che fosse A o in B, ha indossato sempre i panni del giustiziere. E allora occorre tornare a una grigia domenica del 25 gennaio del 2004 per ricordare la sua prima esecuzione: campionato di serie B, Palermo-Salernitana, risultato 0-2, marcatori Bogdani, Bogdani.

Non una sconfitta qualsiasi, perché quello è il Palermo di Zamparini che poi andrà in serie A dopo 32 anni e in panchina c’è proprio Silvio Baldini, che dopo la debacle casalinga si sfoga più o meno così: «Il presidente dice cazzate». L’epilogo è noto, nonostante il terzo posto in classifica, Baldini viene esonerato senza troppi complimenti, e sulla panchina subentra Guidolin che guiderà i rosa verso il paradiso della promozione. Ma in quella squadra il capitano era proprio “Genio” Corini, che da adesso con Bogdani si confronterà quando si dovranno scoprire e valutare giovani talenti per il nuovo Palermo-City.

Eppure, il giustiziere rosanero di Tirana, laureato in economia e commercio, che in patria è amatissimo anche perché con 18 reti è il marcatore più prolifico della storia della nazionale del Paese delle Aquile, ha affondato un altro allenatore rosanero a suon di gol. Questa volta nel palcoscenico massimo, la serie A, e con la maglia del Siena. La stagione è quella 2005-06, la migliore della sua carriera con 11 reti, e Palermo-Siena è l’ultima spiaggia per Luigi Del Neri. Di fronte a quasi 27mila spettatori, al “Barbera” finisce 1-3 e i gol dei toscani li segna tutti Bogdani, due di piede e uno di testa, a spese dell’allenatore ovviamente, che dopo il fischio finale viene esonerato da Zamparini. Per ironia della sorte in quella formazione non giocava solo Corini, ma anche Mario Alberto Santana, che l’albanese ha ritrovato a Palermo nei panni di collaboratore tecnico che ha lavorato e lavorerà molto con i giovani. Ma in rosanero, in quella stagione di 16 anni fa, c’era anche un giovanissimo Leandro Rinaudo, oggi direttore sportivo del Palermo, che sarebbe diventato l’anno successivo compagno di squadra di Bogdani al Siena e poi grande amico. Tanto da essere scelto dall’albanese come suo testimone di nozze.

Adesso per l’ex attaccante, che in serie A ha vestito anche le maglie di Chievo, Livorno e Cesena, si profila un ruolo di primo piano nel nuovo Palermo, che dentro la galassia del City sarà molto attento a scovare e allevare giovani di prospettiva. E Bogdani ci arriva non solo con una carriera da giramondo in Italia da calciatore, ma anche con l’esperienza nello staff della nazionale albanese tra il 2014 e il 2018, prima da osservatore e come assistente del tecnico Gianni De Biasi e poi come commissario tecnico dell’under 19, nel momento migliore del calcio albanese, culminato con la qualificazione storica agli europei.

 

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Redazione Ilovepalermocalcio