Sono passati ormai diversi anni da quando il triangolo tra Mauro Icardi, Maxi Lopez e Wanda Nara riempiva le prime pagine dei giornali sportivi e di gossip. Ma a distanza di tempo, spunta un nuovo e clamoroso retroscena. A rivelarlo è Gonzalo Bergessio, ex compagno di squadra di Lopez al Catania, intervenuto ai microfoni di Más de una Copa, trasmissione in onda su DSports Radio.
L’ex centravanti argentino ha raccontato un episodio inedito risalente agli anni trascorsi in Sicilia, quando militava nella formazione etnea in una squadra composta da un forte nucleo di giocatori sudamericani. «C’era una grande unione nello spogliatoio tra argentini e italiani, un gruppo vero – ha spiegato Bergessio –. Nessuno voleva che quella armonia si rovinasse per motivi personali o di gossip».
Secondo il racconto di Bergessio, l’eco mediatica del triangolo sentimentale tra Wanda Nara, Maxi Lopez e Icardi avrebbe attirato persino l’attenzione della criminalità locale. «Alcuni membri della mafia siciliana – ha raccontato l’ex attaccante – si mossero per sostenere Maxi Lopez. A un certo punto, gli dissero: “Vuoi che seguiamo quel ragazzo?”. Ma Maxi li fermò subito: “No, no, lasciate stare”. Io ero lì, l’ho sentito con le mie orecchie. È stata una situazione surreale».
Bergessio ha aggiunto un particolare impressionante: «Volevano letteralmente andare a prenderlo. Maxi gli ha salvato la vita, davvero». Parole che hanno lasciato di stucco anche i conduttori del programma, ma che l’ex Catania ha ribadito con fermezza: «Non me l’hanno raccontato, ero presente. Lo ricordo perfettamente».
Fortunatamente, la vicenda non degenerò. Lopez, all’epoca, scelse di non alimentare la tensione e di prendere le distanze da ogni possibile reazione violenta.
Negli anni successivi, le strade di Wanda Nara e Maxi Lopez si sono incrociate di nuovo: i due oggi mantengono un rapporto disteso, anche per il bene dei loro tre figli. Diversa invece la situazione tra la showgirl e Icardi, che sarebbero ancora impegnati in una causa legale per l’affidamento delle loro due figlie.
A confermare il clima particolare che si respirava attorno al Catania di quegli anni è stato anche un altro ex compagno di squadra, Pablo Álvarez, che in una vecchia intervista rivelò come un noto esponente della criminalità locale tentò di convincerlo a lasciare subito la Sicilia per “non creare problemi” al club.
Un passato che oggi sembra lontanissimo, ma che riporta alla luce un periodo in cui calcio e cronaca finirono pericolosamente vicini.