SERIE B

Bari, Polito: «Noi badiamo al bilancio. Palermo e Como budget fuori categoria»

Conferenza pre gara a sorpresa in casa Bari, perché alla vigilia del match contro la Sampdoria, non ha parlato mister Iachini bensì il Ds Ciro Polito.

Di seguito le sue parole:

«lla città c’è poco da dire o da promettere, servono i fatti. Fino a pochi mesi fa ero un idolo e oggi non lo sono più, nel calcio contano i risultati ma per due anni sono stati ottenuti traguardi importanti. Sono una persona ambiziosa e non mi tirerò mai indietro, ma sono un dirigente che deve operare con quello che ha a disposizione. Palermo e Como possono permettersi di investire cinque milioni per un giocatore, sono squadre che spendono forse troppo per la categoria. Noi badiamo principalmente al bilancio, ma la società non si tirerà mai indietro e di volta in volta cercherà di costruire. Quest’anno i risultati sono un po’ sotto le aspettative, ma abbiamo giocatori di proprietà e possiamo ambire a un futuro più roseo. Qui nessuno è stato mai cacciato. A quanti sono andati via è stato spiegato il motivo, sono scelte tecniche. Prendo come esempio Frattali, lo scorso anno gli ho detto che se Caprile avesse mantenuto le aspettative lui mi avrebbe dovuto dare una mano, io in compenso gli ho rinnovato il contratto e gli ho detto che non l’avrei mai messo alla porta. Vale anche per Di Cesare, quando smetterà avrà il posto qui, almeno fin quando ci sarò io. La stessa cosa valeva per Antenucci, mi aveva dato la disponibilità per restare, poi ha avuto una opportunità per essere protagonista. Ci sono giocatori sotto contratto che sono punti fermi. Cercheremo di mantenere i calciatori migliori, da lì si ricostruirà insieme a Iachini, a meno che non succeda un’apocalisse. La squadra deve fare di più per far sì che la gente gli vada dietro, ma vi posso garantire che l’impegno non manca anche se i risultati non sono belli. Non voglio accontentarmi delle buone partite con Catanzaro e Venezia, dove a momenti sono state fatte cose positive, perché abbiamo preso zero punti. Ogni qualvolta questa squadra doveva fare un balzello in avanti è sempre mancata. Ora non chiedo quel saltello, ma di stringerci tutti insieme e di guardarci dietro, può darsi che facendolo raggiungeremo qualcosa di diverso. Questo per me era un Bari forte, oggi il campo dice che non lo è».

«Non siamo partiti per l’obiettivo salvezza, ma ora bisogna avere il sangue agli occhi per raggiungerlo. Quando si vince tutto è più semplice, ripartire dopo quello che è successo l’anno scorso non era facile, anche chi è rimasto aveva un po’ di paura. Va però salvaguardato il patrimonio della città, ovvero la categoria. Poi arriveremo alla fine e sarà tempo di processi, ci prenderemo le nostre responsabilità. In questo momento chiedo di unirci, vi posso garantire che non dormo la notte per cercare soluzioni. Domani abbiamo una partita che ha una importanza particolare. Non possiamo nasconderci, il momento è delicato perché la classifica non è felicissima, serve essere uniti. Un pizzico di sana paura serve a fare alzare l’attenzione ai calciatori. La città ha dato grande supporto a questa squadra, io mi sento come un genitore e voglio essere da esempio. Il Bari è figlio di questa città, avete questi colori addosso, e siccome questa squadra non è nata fortunata non va abbandonata nel momento di difficoltà. Io vedo i ragazzi lavorare tutti i giorni e posso dire che corrono e sono organizzati. Ma oggi il furore non l’hanno dimostrato, quest’anno non riusciamo mai a recuperare le partite. Non voglio alibi, ma oggi tanti giocatori non li abbiamo al 100%, dobbiamo sforzarci per portare il pane a casa. Se io mi sento in discussione? Tutti i giorni. Sono quello che ha deciso le scelte tecniche avendo carta bianca, ma se guardiamo i tre anni penso di aver fatto più cose positive che negative. C’è una società sana, pulita, con giocatori giovani di proprietà, quando sono arrivato credo ci fosse ben poco. Vivo la città come se fosse la mia. Capisco che i tifosi se la prendano con me perché sono il primo a metterci la faccia, ma credo siano come i litigi in famiglia. Sono pronto a qualsiasi sfida e ad andare avanti con il Bari, questo poi si vedrà in futuro».

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Redazione Ilovepalermocalcio