Ballotta: «Promozione? Dietro il Parma c’è il Como»

L’ex portiere Ballotta si è espresso ai microfoni di Pianetaserieb.it, per parlare del campionato di Serie B soffermandosi soprattutto sulla lotta promozione.

Di seguito le sue parole:

«Oggi sono il Presidente di un club che gioca in Eccellenza. Siamo secondi in classifica e abbiamo un grande progetto insieme ad altri soci e amici. In più sono preparatore dei portieri, in campo ci tornerei ma meglio lasciare spazio ai miei ragazzi. Diciamo che non le dimentico e anzi, simpatizzo per le squadre che mi hanno lasciato qualcosa nel corso della mia carriera. Quando le guardo faccio il tifo per loro, quanto invece si affrontano è più complicato, faccio il tifo per tutte e due. Il Parma è la squadra allestita meglio, c’è equilibrio e ci sono pochi bassi e tanti alti, la posizione di classifica non è una casualità. Dietro il Parma ci sono grandi squadre, il Como ha tanta qualità e un potenziale economico che non può non essere preso in considerazione. Se a questo si aggiunge un programma societario serio e mirato si ottengono questi risultati. Poi ci sono un lotto di squadre che punta a rientrare nei playoff, il Venezia, la Cremonese e tante altre, ma non ci possiamo sbilanciare, ci sono ancora tante partite e il campionato di Serie B è sempre pericoloso. C’è qualcuno che è in ritardo, vedi il Bari che ha cambiato tre allenatori, oppure la Sampdoria che mi aspettavo più avanti. Ma in zona metà classifica la differenza è sottile e la forbice non è ampia, pochi punti fanno la differenza tra playoff e playout, il bello della Serie B è anche questo, fino all’ultimo non si sa mai».

«Il Modena lo vedo bene, lotta tra zona playoff e appena fuori, sarebbe ovviamente un grande traguardo. L’obiettivo della società è di migliorare di anno in anno, e sono convinto che grazie alla forza della società, nel giro di qualche anno riuscirà davvero a fare qualcosa di importante. Dietro al Modena c’è un gruppo forte, una società intelligente con imprenditori esemplari e seri, non esagerano ma programmano, con lungimiranza e attenzione. Stanno costruendo il nuovo centro sportivo e facendo il bene del club. Ci sono pochi dubbi sul fatto che alle spalle di una squadra vincente ci debba essere una società forte e con le idee chiare, il Modena rispetta in pieno questi parametri. Ci sono tante differenze rispetto al mio Modena. Quando sono tornato avevamo una squadra che doveva salvarsi e invece siamo riusciti a vincere grazie a giocatori che avevano fame e davano il 110%. Però per dirla tutta noi ci siamo poi ritrovati in Serie A senza una vera e propria programmazione, la società non era abbastanza forte per restare a quel livello, il primo anno ci siamo salvati ma non siamo mai migliorati realmente. Ci siamo ritrovati in Serie A quasi in maniera inaspettata, e nessuno era pronto a quel salto, e al salto di qualità che comporta. Però quella squadra ha lasciato il segno, giocavamo bene e ci divertivamo. C’era entusiasmo come c’è oggi, questo Modena regala felicità, la città lo sente. Quando vinci i campionati è sempre un’emozione. A Reggio poi era anche il primo anno di Ancelotti come allenatore. Mi ricordo bene l’inizio, dopo 6 o 7 partite le cose non andavano come si pensava, anche a livello societario. Ci chiesero se secondo noi fosse il caso di cambiare allenatore e ovviamente la nostra risposta fu negativa. Dopo questo episodio ci ritroviamo tutti con Ancelotti, un allenatore già moderno che puntava al 4-4-2 di Sacchi, ma noi non eravamo abituati ad un modulo del genere. Dopo la riconferma nella riunione tattica lui ci ha lasciato libertà di giocare come volevamo noi. Risultato? Andiamo a Pescara e perdiamo 4-1. All’allenamento successivo Ancelotti arriva al campo e ci dice: “Da oggi facciamo come dico io”. Era un predestinato e la sua carriera parla ovviamente per lui e la nostra stagione anche, c’è poco da aggiungere. Oggi invece la Reggiana sta ritornando. Dopo un avvio delicato adesso fa bene a cavalcare le ali dell’entusiasmo. Nesta non è mai stato in discussione, nemmeno quando la squadra non giocava troppo bene ma è giusto così. Nel calcio di oggi c’è troppa fretta, non si aspetta mai, e invece la Reggiana ha fatto bene ad aspettarlo e riconfermarlo».

«Il Brescia mi ha meravigliato, da rischiare la Serie D a volare nelle prime giornate nonostante una partenza in ritardo e sicuramente anomala. Vedo un Brescia che va, evidentemente c’erano tutte le carte in regola per fare bene, secondo me è una delle squadre che alla lunga potrà agganciare i playoff. Dipende tutto dai programmi e dagli obiettivi della società. Scegli quello esperto se vuoi vincere subito, perché sbagliano meno e sanno già gestire certe situazioni. Prendi quello giovane se hai un programma futuro e gli dai la possibilità anche di sbagliare e imparare. Bianco ha bisogno di tempo, ma sta già dimostrando tanto, il suo lo ha sempre fatto».