Brutto episodio quello verificatosi, a Porto d’Ascoli, località marchigiana nei pressi di San Benedetto del Tronto. Un giovane calciatore dell’U15 dell’Ascoli, dopo essersi presentato in città con una tuta dei bianconeri, è stato vittima insieme al fratello di 12 anni di un aggressione.
“A San Benedetto non si può girare così” queste le parole di un 23enne locale, che avrebbe obbligato il giovane a consegnargli giubbotto e cappello ufficiali del club bianconero, colpendolo in seguito con un calcio al ginocchio già infortunato e rendendo necessario l’intervento del 112.
I due club hanno aspramente e con fermezza condannato l’accaduto, attraverso i comunicati di seguito riportati:
“Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A. esprime la massima solidarietà al proprio giovane tesserato, che questo pomeriggio a Porto D’Ascoli, di ritorno da una partita disputata con la squadra e con indosso ancora la tuta bianconera, è stato vittima di una vile aggressione. Il Club, che condanna apertamente e in maniera decisa simili atti di violenza, che niente hanno a che vedere con quel calcio che l’Ascoli promuove e in cui crede, comunica che il ragazzo è sotto osservazione presso l’ospedale di San Benedetto per essere sottoposto ad accertamenti più dettagliati. L’Ascoli Calcio, a disposizione della famiglia e del ragazzo, al quale augura di riprendersi il prima possibile, è in contatto con gli organi predisposti, già all’opera per individuare i colpevoli. Accadimenti come questi non possono essere considerati parte del tifo calcistico, ma esclusivamente episodi di ignoranza e violenza pura”.
“La U.S. Sambenedettese condanna con fermezza il grave episodio di violenza che ha coinvolto due giovani calciatori dell’Ascoli Calcio. La nostra società ribadisce che simili comportamenti non appartengono ai valori dello sport, del rispetto reciproco e della sana rivalità che dovrebbero sempre accompagnare il mondo del calcio. Esprimiamo la nostra più sincera vicinanza ai ragazzi coinvolti e alle loro famiglie, augurando loro un pronto e completo recupero”