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Escl. Andújar: «Palermo e Joronen super. Ho tatuato Santa Rosalia e Sant’Agata perché…»

«Il tatuaggio? L’ho fatto perché porto la Sicilia nel mio cuore. È un posto fantastico, nel quale sono nati anche i miei figli: mia figlia a Palermo e mio figlio a Catania. Ho scelto così di tatuarmi l’immagine di Santa Rosalia e Sant’Agata anche come segno di protezione nei loro confronti. È stata una scelta per me naturale, della quale vado fiero, perché sono innamorato di questa terra».

Queste le parole di Mariano Andújar, ex portiere di Palermo e Catania, ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com.

Ponendo l’attenzione su questa prima parte di stagione, che idea si è fatto del Palermo?

«Il Palermo sta andando forte quest’anno e punta a tornare in Serie A, soprattutto grazie alla forza della società che ha alle sue spalle. L’amichevole di questa estate rientra tra gli aspetti che testimoniano la grandezza del progetto Palermo, al pari del grande mercato fatto. I punti dal primo posto non sono tanti e sono convinto che potranno giocarsela fino alla fine per la promozione diretta».

Da ex portiere, cosa pensa di Joronen, uno dei punti di forza del Palermo?

«È un portiere con una grande esperienza, maturata sia in Italia che all’estero. Una squadra che ambisce alla promozione diretta deve avere un profilo come quello di Joronen. Mi fa piacere poi che il calcio, ormai da tempo, abbia aperto le porte ad atleti di Paesi che in passato hanno trovato meno spazio o che hanno avuto meno fama».

Al Palermo lei è stato allenato da Delneri. Marazzina ha scherzato su di lui dicendo che a volte non lo capiva per il suo modo di parlare molto veloce. È capitato anche a lei?

«Devo dire che mister Delneri parlava a velocità supersonica. Io ero appena arrivato in Italia e non conoscevo bene l’italiano, e questo di sicuro non mi aiutava. Ma devo ringraziarlo per la fiducia che ha riposto in me. Al di là di ciò che potevo comprendere, devo riconoscere il grande aiuto che mi ha dato nel mio primo anno in Italia».

Il suo ex compagno Insigne è svincolato. A quale club potrebbe tornare utile il suo talento?

«Lorenzo è un giocatore di grande spessore tecnico e può avere un peso specifico importante all’interno di un gruppo. Se fossi direttore sportivo di una squadra, lo prenderei sicuramente. Può dare il suo contributo in maniera significativa a qualsiasi squadra della massima serie italiana».

Cosa c’è nel suo futuro?

«Ho da poco terminato il mio incarico di direttore sportivo al Banfield. Dopo un anno e mezzo, per diversi motivi, ho preferito non rinnovare il mio contratto. Adesso sono alla ricerca di una nuova sfida in questo ruolo, che mi piace tantissimo. Se non dovessi trovare una squadra nei prossimi mesi, il mio progetto è quello di andare a Coverciano per frequentare il corso da direttore sportivo. Sarebbe una cosa molto bella, che mi piacerebbe tanto. Intanto continuerò a studiare, ampliare i miei contatti e guardare le partite, in attesa della prossima sfida».

 

 

Published by
Giorgio Elia