Allo stadio con i biglietti dei morti, arrestato anche capo ultras – i retroscena

“Allo stadio andavano anche i “morti” che riuscivano a comprare fino a 3-4 biglietti o persone di mezz’età con i tagliandi under 14. Tutto grazie alla complicità dei gestori di alcune ricevitorie ai quali bastava modificare il nominativo o la data di nascita per immettere nel circuito dei bagarini centinaia di biglietti “falsi”, utili anche per i tifosi più scalmanati e colpiti dal Daspo. Sono 9 gli arrestati, tra cui il capo ultras del Borgo Vecchio Sisma Pasquale Minardi, e 23 gli indagati nell’operazione condotta dagli agenti Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza che hanno scoperto un sistema che avrebbe permesso, negli ultimi campionati di serie A del Palermo, di far entrare centinaia e centinaia di tifosi con tagliandi a prezzi stracciati. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, truffa e acceso abusivo ai sistemi informatici.

Le indagini sono nate dopo un dettagliato esposto – con il quale qualcuno ha cercato di accendere i riflettori su un sistema parallelo e illegale di vendita di biglietti – e grazie alla vigilanza fiscale delle forze dell’ordine. Sotto la lente d’ingrandimento gli ultimi due anni giocati dal Palermo in A. Secondo quanto accertato dagli investigatori c’erano due gruppi: uno che portava dagli ultras ai bagarini passando per le rivendite autorizzate, nell’altro invece non c’era la mediazione delle tifoserie organizzate. Due le rivendite “incriminate” (di cui non sono stati resi noti i nomi): una in zona stadio e l’altra in provincia, ma non è da escludere che nei prossimi mesi vengano presi altri provvedimenti.

Il sistema era molto semplice. I bagarini andavano ad acquistare i biglietti dai rivenditori compiacenti ai quali bastava alterare il nominativo dell’acquirente o una data di nascita per ottenere sconti fino a un terzo (quelli previsti per under 14, over 65 e donne) e poi rivendere tutto a prezzi maggiorati. “E’ stato appurato – spiegano dalla guardia di finanza – come oltre il 60% dei titoli emessi per gli incontri di campionato siano risultati essere intestati a persone inesistenti con la successiva e fraudolenta immissione sul circuito di vendita di oltre 4 mila tagliandi d’accesso”. Durante le indagini non è emerso che ci fosse qualcuno a capo delle organizzazioni, ma c’era effettivamente una “testa” cui spettava il compito di raccogliere le prenotazioni e richiedere i biglietti.

I tagliandi venivano piazzati prima e solo una piccola parte veniva messa in vendita davanti allo stadio, con prezzi fuori mercato e spesso a discapito dei turisti che venivano a vedere giocare i rosanero. Per esempio un tifoso che voleva assistere a Palermo-Juventus avrebbe dovuto spendere 40 euro: il bagarino, invece, riusciva a pagare meno di 15 euro per poi rivendere il biglietto fino a 80 euro. Stesso meccanismo per i tagliandi di tribuna, venduti fino a 400 euro. “In alcuni occasioni – spiega il maggiore della guardia di finanza Ernesto Pisanello – su 100 biglietti ben 98 erano stati acquistati con questo sistema che ha permesso loro di aggirare le norme poste a tutela della sicurezza degli stadi, oltre a truffare lo stato e il Palermo calcio”.

L’attività è iniziata allo stadio con i controlli sui tifosi. “Gli acquirenti, a volte con numeri che arrivano fino al 60% delle presenze totali, entravano con biglietti scontati o intestati a soggetti inesistenti o deceduti. Al di là della frode, aspetto assolutamente grave, c’era il rischio che al Renzo Barbera potessero entrare anche i destinatari di Daspo, che avrebbero potuto creare problemi di sicurezza e ordine pubblico. E la nostra attività, va sottolineato, è iniziata prima dell’attacco terroristi allo Stade de France, a Parigi, del novembre 2015”. A riportarlo è “Palermotoday.it”.

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Redazione Ilovepalermocalcio