Addio al Napoli, adesso è UFFICIALE: ha salutato i suoi calciatori con le lacrime agli occhi

Napoli - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Un addio inaspettato, sarà duro da digerire.
Il legame tra calciatori, staff e città di Napoli è un elemento profondo che va oltre il semplice rapporto professionale. Chi indossa la maglia azzurra entra presto in sintonia con la passione travolgente della piazza, con l’intensità quotidiana del tifo e con l’affetto di un popolo che vive il calcio come un’identità culturale. Lo Stadio Maradona, il calore delle strade, i cori e gli striscioni: tutto contribuisce a creare un senso di appartenenza che molti definiscono unico.
Questo sentimento si riflette anche nei gesti fuori dal campo. Diversi giocatori scelgono di vivere stabilmente in città, di coinvolgere le loro famiglie nella vita napoletana e di partecipare attivamente a eventi locali. Lo staff tecnico e medico, spesso composto da figure che lavorano a Napoli da anni, ha instaurato un rapporto basato su rispetto, dedizione e orgoglio per i colori azzurri. Non è raro vedere membri dello staff legare a doppio filo la propria carriera all’ambiente partenopeo.
In campo, questo attaccamento si traduce in prestazioni generose, in esultanze che coinvolgono tutto lo stadio e in una determinazione che va oltre il risultato. Anche nei momenti difficili, il gruppo ha dimostrato compattezza, mostrando quanto forte sia il legame interno e con la tifoseria. Napoli non è solo una tappa: è spesso una scelta di cuore.
Il senso di famiglia che si respira a Castel Volturno è parte integrante del progetto. Il Napoli non è solo una squadra, ma una comunità calcistica in cui ogni componente si sente parte di qualcosa di più grande.
L’addio di una leggenda silenziosa
Dopo 48 anni di onorato servizio, Tommaso Starace si appresta a lasciare il Napoli e ad andare in pensione. Figura storica e amatissima dai tifosi, il magazziniere – celebre per i suoi balletti virali e per i caffè preparati rigorosamente con la moka – ha salutato il pubblico probabilmente per l’ultima volta in occasione della partita contro il Cagliari. Un momento carico di emozione, considerando il suo ruolo simbolico all’interno del club partenopeo.
Starace ha attraversato quasi mezzo secolo di storia azzurra, iniziando nel 1977 come aiuto cuoco prima di diventare, dal 1986/87, responsabile del magazzino proprio nell’anno del primo scudetto con Maradona. È l’unico ad aver vissuto dall’interno tutti e quattro i titoli della storia del Napoli, incarnando la continuità e la passione che caratterizzano la società.

Un uomo di fiducia per campioni e tifosi
Il suo legame con i calciatori è andato oltre il semplice lavoro. Maradona lo considerava un punto di riferimento, tanto da portarlo con sé nel ritiro dell’Argentina durante Italia ’90. Anche con Dries Mertens, il rapporto è stato speciale: il belga lo omaggiava spesso in campo con esultanze ispirate ai suoi famosi balletti.
Tommaso lascia un vuoto difficile da colmare, fatto di gesti semplici ma essenziali: dal caffè prima dell’allenamento a una parola al momento giusto. Il suo addio rappresenta la fine di un’epoca silenziosa ma fondamentale per la storia del Napoli.