SERIE B

Abate carica la Juve Stabia: «Anema e core per questi colori. Inzaghi? Un amico, ma contro di noi niente scherzi»

Un calcio fatto di passione, identità e grinta. La nuova Juve Stabia di Ignazio Abate prende forma a Castel di Sangro e l’ex terzino del Milan, oggi alla sua prima esperienza da tecnico in Serie B, lancia un messaggio chiaro: «Ripartiamo da zero, vogliamo consolidare la categoria e gettare le basi per continuare a sognare». Lo racconta Abate in un’intervista concessa a Oscar Maresca per La Gazzetta dello Sport, in cui mette al centro il gruppo e il lavoro.

Dopo la semifinale playoff dello scorso anno, la società ha deciso di rinnovare profondamente la rosa: «Cambieremo tanti giocatori, molti saranno giovani. A loro va dato tempo per trovare l’equilibrio», ha spiegato Abate. Insieme al direttore sportivo Lovisa, l’allenatore sta puntando su profili con forti valori tecnici e umani: «Nulla è più importante della squadra».

Nel colloquio con Maresca per La Gazzetta dello Sport, Abate ha sottolineato come la testa venga prima del modulo: «Il sistema di gioco si adatta ai calciatori, un allenatore deve conoscere l’uomo oltre al professionista per tirare fuori il meglio». Sul piano personale, la scelta di Castellammare è anche una questione di cuore: «Sono nato a Sant’Agata de’ Goti, qui ho le mie radici. Peccato che mio nonno Pasquale non ci sia più, sarebbe stato il mio primo tifoso».

L’ex bandiera rossonera, 300 presenze in A, uno Scudetto e due Supercoppe, si ispira a tecnici di grande livello: «De Zerbi mi ha influenzato molto, l’ho studiato da vicino al Brighton. Ho imparato anche da Ancelotti, che mi fece esordire in Champions, e ammiro Italiano, Emery e Allegri».

Abate ritroverà in panchina anche amici di lunga data: «Con Pippo Inzaghi siamo legati da vent’anni, so che farà bene al Palermo. Ma contro la Juve Stabia niente regali». E su Gattuso, oggi alla guida della Nazionale: «È l’uomo giusto per gli azzurri. In campo abbiamo lottato insieme, poi è stato mio allenatore negli ultimi anni al Milan».

Come riportato ancora da Maresca su La Gazzetta dello Sport, Abate guarda con attenzione al primo impegno ufficiale: il 15 agosto contro il Lecce in Coppa Italia, dove potrebbe affrontare Camarda, talento emergente cresciuto nel Milan: «È un predestinato, se manterrà umiltà e voglia di migliorarsi diventerà un campione». E se il destino volesse regalare un secondo turno a San Siro contro il Milan? «Sarebbe un’emozione enorme, ma ora pensiamo solo al Lecce».

L’obiettivo stagionale è chiaro: «Voglio trasmettere la mia idea di calcio e costruire un gruppo unito. Stima, sacrificio e spirito di squadra saranno la nostra forza. Daremo anema e core per questi colori».

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Redazione Ilovepalermocalcio