Stellone si presenta: «Non vedo l’ora di cominciare. Tutto su modulo e mie idee»

ipp/pasqualeponente palermo 29/04/2018 campionato di calcio serie b 2017/18 conferenza di presentazione roberto stellone italy photo press - world copyright

Roberto Stellone, allenatore subentrato ieri al posto dell’esonerato Bruno Tedino, è intervenuto oggi in conferenza stampa. Il nuovo tecnico del Palermo, che avrà un solo allenamento a disposizione per preparare la delicata sfida casalinga contro il Bari, ha parlato di Zamparini, della sua idea di gioco, del match di domani sera e tanto altro. Ecco tutte le sue parole raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:

STELLONE SI PRESENTA: «Sensazione bella da provare, da giocatore ho scelto piazze importanti. Scendere di categoria mi faceva sentire più giocatore, come Napoli o con l’avvicinamento al Palermo dove oggi torno per allenare. Non per screditare altri, io puntavo a una piazza importante come Palermo, non mi sono fatto sfuggire l’occasione presa con entusiasmo. Ieri la chiamata, oggi ho parlato con la società e domani si gioca con il Bari che ho allenato, ci tenevo però a ringraziare la società e la fiducia che mi è stata data. Metterò tutto me stesso per ripagarla, dobbiamo lottare e centrare la promozione. I problemi ce le hanno anche le altre squadre. E’ un mini torneo di 4 partite dove vince chi arriva con la testa, i giocatori al completo e con un aspetto mentale migliore delle altre. Tutte hanno partite difficili, tutte possiamo farcela e dipende da noi, dico sempre che vogliamo vincere tutte le gare così come le altre. Ho solo questo pomeriggio a disposizione per preparare la gara di domani. Stamattina ho visto i ragazzi un po’ delusi per l’ultimo risultato ma allo stesso carichi. L’ho presa con entusiasmo e non vedo l’ora di cominciare».

ZAMPARINI E LA FORMAZIONE: «Tutti i presidenti sono i primi tifosi. Lui è un presidente che ha fatto cose importanti non solo calcisticamente. E’ colto e sa di calcio. L’allenatore decide, i giocatori si mettono a sua disposizione. Può dire la propria opinione, ma io devo solo pensare al mio lavoro. Io, come penso tutti gli allenatori che vivono con passione questo lavoro, so benissimo che se sbagliamo lo facciamo con le nostre idee. Se non metti paletti sin dall’inizio, vai incontro a un boomerang e puoi durare due domeniche in più. Non ho avuto pressione, ma il cambio si pensa dia una scossa alla squadra. Sono pronto a giocare le mie carte e a mettere in campo il mio 11 titolare in base al match e in base a quello che vedo in settimana. Per domani avrò poco dda vedere per il tempo, ma io ascolto tutti ma è bene prendere le proprie decisioni».

MOMENTO PALERMO: «Non ho la presunzione di capire i problemi. In genere tutte le squadre hanno periodi bassi, succede a tutti. Può essere un problema fisico come mentale, la testa fa forti le gambe. Possono essere diversi problemi e con il poco tempo posso inclucare ai ragazzi il mio credo calcistico, l’atteggiamento da utilizzare. Se vinciamo 4 partite andiamo su diretti, magari ne basteranno 3 e 1 pareggio. Poi ci sono anche i play off ed è importante il discorso classifica. Voglio intervenire su un punto perché secondo me serve abbinare le qualità della squadra all’atteggiamento giusto, la voglia di giocare senza timore provando a vincere tutte le partite fino alla fine. L’atteggiamento deve essere un equilibrio tattico coperto ma anche offensivo. Sarò contento alla fine del match se abbiamo tirato più in porta degli avversari, a prescindere del risultato. In genere vince chi calcia più volte e subisce meno. Il Palermo di oggi è una squadra inquadrata che ha subito pochi gol. Oggi il Palermo non sta come l’Empoli perché manca qualcosa a livello di gol, a livello offensivo, non di uomini. Serve tempo e devo inculcare questa cosa, lo spirito di sacrificio di tutti i giocatori. Basta che uno non ha la testa giusta, difficilmente ottieni risultati».

STAFF TECNICO: «Il secondo è Giorgio Gorgone. Salvatore Rosato sarà il match analyst, Andrea Gennari collaboratore tecnico. E poi il preparatore atletico che mi raggiungerà a luglio».

CONTRATTO: «Due mesi più un anno, ma logicamente cambiano le opzioni in base al raggiungimento della serie A o alla permanenza in B. Io ho firmato 2 mesi e un anno, poi in base a quello che succede cambiano le opzioni».

MODULO: «Io ho delle idee e delle certezze, è capitato molte volte di vincere senza sapere il modulo quando giocavo. Quello che conta domani sarà l’atteggiamento, non il modulo. Magari lo vederemo oggi in base ai giocatori a disposizione, al tipo di allenamento e altri aspetti. Io vorrei giocare con una difesa a 4 che può diventare a 3. Parliamo di dettagli che sta a me cercare di inculcare il prima possibile. Oggi secondo me dobbiamo osare qualcosa, a 5 in difesa mi dà più copertura. Tutti i moduli hanno pro e contro, oggi deciderò con calma se mantenere il modulo o cambiarlo».

PARLARE CON TEDINO: «E’ la prima volta che subentro. Quando sono stato esonerato non mi aspettava nessuna chiamata con il nuovo tecnico. Le informazioni che doveva avere le dava dal direttore. Le informazioni possono essere indirizzate per altri scopi. Ma sinceramente non ho avuto manco il tempo, ho dormito poco stanotte e poi ho parlato con la squadra. Ho preferito parlare con loro e con il ds».

INFORTUNI: «Sono giocatori importanti, ma ce ne sono altri importanti che se giocano faranno bene. La rosa del Palermo ci può permettere di pensare così. Conoscendo il Bari so che loro giocano bene, vengono da una vittoria e si trovano a 3 punti dal secondo posto. Sarà una squadra che vuole recuperare punti, mentre i rosa cercheranno di allontanarli. Difficile capire chi giocherà di loro, hanno una rosa ampia di gicoatori importanti. Domani scopriremo qualcosa in più. Gli aspetti tattici degli avversari li discutiamo mercoledì, oggi è tardi. Sugli interpreti non lo sappiamo».

FROSINONE E SICIGNANO: «Mi ha rovinato Gilardino, non Trajkovski (ride, ndr). Ho avuto anche qualche giocatore contro di oggi. Con Sicignano mi sono visto ieri, ritrovo un ex compagno di Frosinone dove siamo diventati amici. Sono sicuro che mi aiuterà a inserirmi e mi darà una grande mano. Serve subito che i giocatori capiscano cosa è fondamentale, mentre noi dobbiamo capire cosa abbiamo davanti perché abbiamo poco tempo. Dobbiamo adattarci subito e far scendere in campo la quadra che lotti 90 minuti per centrare la vittoria. Noi oggi con 4 pareggi non andiamo su direttamente, ma con 4 vittorie al 99% sì».

IDEE DI GIOCO: «Le fortune degli allenatori le fanno i giocatori e a volte viceversa. Oggi capirò lo stato fisico di alcuni, mentre il discorso dello scendere in campo per vincere bisognerà trasmetterlo subito. Ci saranno alcuni atteggiamenti per trasmettere questa mentalità. Ricordo una partita in 10 mentre perdevamo 2-0, facciamo 2-2 e un mio gicoatore va a prendere la palla in porta. Così sono felice da allenatore, per quello che ho trasmesso. Io sono felice in genere se a fine partita facciamo 30 tiri, non se facciamo 65% di possesso palla. Io ho fatto l’attaccante, mi interessava se crossavano o verticalizzavano, non dei passaggetti e del possesso palla. Serve equilibrio lo stesso: in campo, la stampa, lo staff per remare tutti dalla stessa parte. Dopo aver guardato il match faccio delle scelte, che saranno le migliori per quella partita e saranno tutte per vincere. A volte si muove la classifica con un pareggio, oggi secondo me per andare su diretti dobbiamo vincere. Poi si penserà alla Ternana, domani sarà fondamentale».

CORONADO COME MERTENS: «Per giocare come il Napoli serve tempo, giocatori adatti e allenatore. Noi non abbiamo tempo, non c’è proprio. Coronado ha grandissima qualità, che se messo come mezzapunta può essere determinante negli ultimi 30 metri. Esterno nel 4-4-2 lo perdi perché deve segure il terzino. Lo devi lasciare lì per agire, che sia mezzapunta o ala. Dobbiamo cercare di mettere in condizione i giocatori per rendere al massimo».

LA GUMINA: «Mi piace, è giovane e coraggioso, ci tiene. E’ importante come tutti in rosa. L’ho visto con l’occhio giusto per il contributo nelle ultime 4 partite. Non avrò tempo per fargli capire come colpire il pallone per mandarlo sotto il sette. Oggi mi serve far scendere in campo persone che sanno cosa fare. Sui movimenti lascio molto decidere i giocatori, magari dopo qualche partita faccio delle correzioni. La difesa è pure importante e io devo pensare a tutto. Magari da ex attaccante a La Gumina dirò qualcosa in futuro».

DE BIASI: «Non ho avuto tempo di vedere il testa a testa con lui. Sono una seconda scelta quindi? (ride, ndr). Mi hanno cercato in tanti, ma volevo una squadra dove poter lottare per un traguardo importante. Avrei scelto una tra Parma, Palermo e Frosinone. Sono contento di aver vinto io il testa a testa con De Biasi».

SCELTE: «Per me non c’è una regola scritta, io penso che se togli avanti gli avversari, loto tolgono dietro. Il risultato alla fine dà ragione alle scelte. Rimaniamo in 10 per espulsione? Io lascio due attaccanti, poi dipende di partita in partita. Se ho la sensazione che vanno in difficoltà e siamo in vantaggio, si continua ad attaccare. Dipende dalla sensazione della partita».

PASSATO AL BARI IN VISTA DI DOMANI: «Io non ho nulla contro il Bari. Ringrazio per la possibilità che mi hanno dato, fa parte del mio lavoro il fatto che se non si hanno risultati l’unica scossa arriva col cambio. Io per ora penso solo al Palermo e a vincere domani, non la preparo diversamente perché c’è una mia ex squadra. Sarei felice a partire col piede giusto per noi e per il nostro morale. E’ fondamentale per il Palermo, non perché io abbia qualcosa col Bari».