Rubrica, “La dolce metà di…” Coronado. Parla Karyn: «Che emozione il gol di sabato! Vi racconto Igor fuori dal campo, tra cibo e città»

Anche in questa nuova stagione calcistica torna la nostra rubrica dedicata alle dolci metà dei calciatori rosanero. La prima protagonista quest’anno è Karyn, moglie dell’attaccante rosanero Igor Coronado. La bella brasiliana, ci ha aperto le porte di casa sua per raccontarci Igor dentro e fuori dal campo. Ma non solo, ha infatti parlato anche del suo rapporto con la città…

Appartamento rigorosamente in città, perché Mondello è troppo “calma” per i loro gusti. La 23enne ci dà appuntamento a casa sua, dove tra panorama mozzafiato (con vista rigorosamente sullo stadio “Renzo Barbera”) e qualche coccola alla piccola cagnolina Maggie, iniziamo la nostra piacevole chiacchierata.

Come vi siete conosciuti tu e Igor?

«Ci siamo conosciuti a scuola dieci anni fa, abbiamo studiato insieme. Poi Igor è dovuto andare in Europa e io sono rimasta in Brasile. All’età di 15 anni ci siamo ritrovati tramite amici, sul vecchio msn e lì abbiamo ripreso a parlare e a conoscerci. Poi dopo pochi anni ci siamo sposati».

Giovanissimi quindi…

«Sì, io avevo 17 anni e Igor 19. Il motivo per cui ci siamo sposati così giovani è perché Igor giocava in Inghilterra, io a volte lo andavo a trovare ma per questioni di cittadinanza non potevo stare più di sei mesi con lui in terra britannica, quindi abbiamo deciso di tornare in Brasile e sposarci. E adesso siamo sposati da ben sette anni».

Raccontaci, che persona è Igor fuori dal campo?

«E’ una persona molto tranquilla, gli piace stare in casa, in famiglia. Non è una persona che esce spesso con amici, forse solo le persone di cui si fida veramente».

In due parole: un pregio e un difetto di Igor

«Non è facile, Igor è praticamente un ragazzo perfetto… (ci pensa abbondantemente, ndr). Uno dei pregi è sicuramente il suo amore per la famiglia. Se proprio devo dire un difetto, dico che è troppo puntuale. Ad un appuntamento, per esempio, arriva il primo di tutti. A lui non piace aspettare gli altri, ma non vuole neanche che gli altri aspettino lui».

Questa estate vi siete trasferiti a Palermo, qual è stato il vostro primo impatto con la città?

«Molto buono, abitavamo a Trapani da due anni, che è una città un po’ più piccola. Diciamo che però a noi mancava un po’ vivere in una città più grande. Io sono qui da un mese e mezzo, ma ancora non abbiamo avuto modo di vedere tutto».

Cosa vi piace fare nel tempo libero?

«Facciamo le passeggiate in centro, ma dobbiamo ancora girare bene città, perché è grandissima».

Cosa ti ha colpito maggiormente, di ciò che avete visto finora?

«La cosa che ci piace di più di Palermo è che hai l’imbarazzo della scelta. Anche a Trapani si viveva bene, ma dopo due anni non avevi più opzioni per scegliere qualcosa da fare. Qui invece ci sono tantissime cose da fare, tantissimi posti da visitare. Anche per Igor stesso è positivo, perché ogni giorno, dopo gli allenamenti, possiamo fare una cosa diversa».

E come mai avete scelto di vivere in città, piuttosto che a Mondello come molti dei colleghi di Igor?

«A noi piace il movimento, affacciarci in balcone e guardare la gente e le macchine che passano. Ma il motivo principale è che io non guido, quindi vivendo in città è più facile spostarmi con la cagnolina, andare a fare la spesa, o prendere un caffè. A Mondello le case sono bellissime, ma quando non fa più caldo c’è il rischio che tutto sia troppo calmo, silenzioso e a noi non piace così. Siamo anche a due passi dal “Barbera”, quindi, cosa chiedere di più? (ride, ndr)».

Qual è il vostro rapporto con il cibo palermitano? 

«Abbiamo già assaggiato le specialità palermitane, io adoro le arancine e le panelle, buonissime. Igor invece è più ghiotto di dolci, su tutti i cannoli».

Si mangia meglio a Palermo o a Trapani?

«Non è una risposta facile (ride, ndr). Diciamo che non abbiamo notato grandi differenze finora, magari dobbiamo assaggiare più specialità, ma si mangia bene in entrambi i posti. D’altronde in Sicilia si mangia sempre bene».

Da brasiliana quale sei, hai trovato qualche punto di contatto tra Palermo e la tua terra?

«Di sicuro il clima, noi siamo quasi abituati a questo caldo. Anche le persone ci hanno accolto molto bene, cosa che è molto importante per noi stranieri».

Sabato Igor ha segnato un grandissimo gol, che ti ha anche dedicato. Che emozione è stata?

«Non è il primo che mi dedica, ogni rete ha sempre un’emozione diversa. Sabato ero in tribuna con il cugino di Igor e dopo il gol e l’esultanza, non facevo che dirgli “Sto per piangere” (ride, ndr), è stata un’emozione molto grande».

Che rapporto hai con il calcio? 

«Prima di conoscere Igor non lo seguivo molto, anche se ho vissuto in una famiglia di tifosi. Mio nonno era tifoso sfegatato del Corinthians, quindi quando vivevo con lui tifavo anche per la sua squadra. Ma adesso tifo solo per i club in cui gioca Igor (ride, ndr). Per il resto seguo poco questo sport, guardo solo le gare di mio marito».

Anche se non lo segui molto, è inevitabile avere a che fare con le conseguenze di questo sport. Come vivi il mestiere di Igor, che spesso lo porta lontano da casa?

«La vivo bene, anche perché sono una ragazza tranquilla. Amo stare a casa, dedicarmi alla vita da casalinga, pulire e stare con la nostra cagnolina che mi tiene tanto compagnia. E poi ormai sono abituata, c’è anche da dire che Igor non resta tanto fuori, in trasferta sta al massimo due giorni e torna, quindi non mi pesa. Poi ormai con internet sono sempre in contatto con la mia famiglia in Brasile, quindi non sono proprio sola quando lui è via».

Immagino i tifosi vi fermino per strada quando uscite…

«Sì ed è una cosa che vivo in modo tranquillo. Anche a Trapani ci fermavano spesso, quindi sono abituata».

Ormai Igor sta diventando sempre più beniamino dei tifosi, lo apprezzano sia dentro che fuori il campo. Vuoi mandar loro un messaggio?

«Non può che farmi piacere. A loro dico solo di continuare a stare vicini ad Igor e alla squadra. Forza Palermo!».

CLICCA QUI PER LA FOTOGALLERY DELL’INTERVISTA