Repubblica: “I tifosi rassegnati: «Siamo in lutto, i giocatori indossino la maglia nera»”

Delusione e rassegnazione. Per i tifosi del Palermo è semplice riassumere in poche parole il loro stato d’animo dopo la sconfitta per 3-1 subita domenica in casa contro il Cagliari. «Delusa – spiega Valeria Parretti, impiegata – perché ammetto che fino alla fine del primo tempo ci credevo. Sapevamo che quella contro il Cagliari era l’ultima spiaggia e tutto stava andando per il meglio: 1 – 0, Gonzalez tornato quasi ai suoi livelli e i sardi che sembravano già in vacanza. E invece nel secondo tempo si è materializzato il solito incubo. I punti restano sette, ma adesso abbiamo due squadre da scavalcare. E non credo che andremo a vincere sul campo del Milan, così come credo che l’Empoli batterà il Pescara e per noi sarà la fine». Nonostante l’Italia intera abbia condannato il gesto dei tifosi del Genoa che hanno fatto togliere la maglia ai loro giocatori qualche anno fa, qualcuno vorrebbe che anche i calciatori del Palermo rinunciassero alla maglia rosanero fino al termine della stagione. «Non farei una cosa così plateale come a Genova – spiega Marco Nadotti, disoccupato – però quella gente che è andata in campo domenica contro il Cagliari non deve più indossare la maglia della squadra della mia città. C’è la terza maglia che è tutta nera: indossino quella fino a fine campionato. Noi già siamo a lutto per la retrocessione ormai praticamente certa e così anche loro si adeguano al nostro stato d’animo». Per Matteo Galletta, direttore commerciale dei depuratori d’acqua Emiwater, il gol realizzato da Borriello è lo specchio della forza caratteriale della squadra. «Più della metà dei giocatori del Palermo – dice – non merita di indossare la maglia del Palermo. Il gol di Borriello è ridicolo: qualunque squadra di calcio quel gol non lo subisce. I difensori sembravano belle statuine. Mi dispiace vedere questa situazione: città e tifosi non meritano la B. E anzi, speriamo che sia almeno serie B e che la società non fallisca». Già, perché c’è anche chi dubita delle operazioni promozionali del nuovo presidente del Palermo Paul Baccaglini e più che internazionalizzazione del marchio e stadio nuovo vorrebbero una squadra competitiva. «A me interessa solo il pallone – fa notare Giuseppe Di Gennaro, commerciante – operazioni commerciali e altre cose del genere le lascio volentieri agli imprenditori che si occupano di alta finanza. Voglio solo che la mia squadra del cuore non faccia figure come quella di domenica ed esca sempre a testa alta dal campo».
C’è anche chi, però, concede del tempo a Baccaglini. «Prima di giudicare bisogna guardare i fatti – dice Cesare Carducci Artenisio, dentista – Se i giocatori non sono all’altezza, il tecnico non è competente e Zamparini ha fatto un squadra da Lega Pro che colpe ha Baccaglini? Quando ci sarà nero su bianco ne riparliamo. Non penso che si possa giudicare una persona dai tatuaggi o dal suo passato di showman. Ha già il merito di essere vicino alla squadra, cosa che non ha mai fatto Zamparini. Ha un progetto. Se lo realizzerà bene, altrimenti liberi di criticare. E poi ha cercato di riavvicinare la gente, ha abbassato i prezzi dei biglietti e sta cercando di rilanciare il marchio. Vedremo che squadra farà per la B; vedremo se farà stadio e centro sportivo. E da questo lo giudicheremo».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.