“Palermo al microscopio”: Tedino, non ci siamo. Perché è così difficile trovare una quadra?

Il Palermo pareggia col Pescara, e questo basta agli uomini di mister Bruno Tedino per agguantare il secondo posto. Un piazzamento che in realtà vale tantissimo, visto il vantaggio negli scontri diretti coi ciociari, ma agguantato in una delle partite più brutte dell’anno.

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Siciliani che scendono mentalmente in campo solo una manciata di minuti, giusto in tempo per segnare un gol alla formazione di un Bepi Pillon galvanizzato dopo un ritorno in cadetteria ad oltre quattro anni dall’ultima apparizione. Tedino, dal canto suo, sbaglia nuovamente formazione: come vi avevamo già detto negli scorsi approfondimenti, infatti, è evidente ormai come la squadra si spenga quando Coronado viene arretrato in mezzo al campo. L’averlo soffocato con due incontristi accanto quali Jajalo e Chochev ha praticamente piazzato una pietra tombale sull’imprevedibilità offensiva del Palermo, con La Gumina e Nestorovski che si sono più volte pestati i piedi davanti la porta di Fiorillo.

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Il gol quasi casuale di Valzania al 40° è stato l’apripista per il crollo psicologico della squadra di casa, che rimarrà per tutto il resto della partita in balia degli abruzzesi e verrà salvata soltanto da un Pomini miracoloso sul rigore – per la verità non irresistibile – dell’ex rosanero Brugman. Sta di fatto però che, nonostante una performance opaca, il Palermo è secondo in classifica.

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Il patron Zamparini, dal canto suo, non ha lesinato parole dure nei confronti di Tedino, che ha salutato il preparatore atletico ed il match analyst della prima squadra: una scelta che ricorda tanto quella sposata quest’anno dal Milan prima dell’esonero di Montella, con la società che ha praticamente posto il proprio tecnico di fronte ad un ultimatum.

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Cambiare trend o cambiare allenatore dunque, con Tedino che avrà la possibilità di riscattare l’opaca prestazione di sabato scorso già nel prossimo weekend contro la Cremonese di Attilio Tesser, ormai in caduta libera e reduce da una sconfitta casalinga per 4-0 – arrivata per mano del Foggia -. Un aut aut match per ambedue i tecnici, che in caso di sconfitta direbbero probabilmente addio alla propria panchina senza aver la possibilità di chiudere la stagione come da programmi.

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La speranza, per la stragrande maggioranza dei tifosi rosanero, è che Tedino torni a schierare quel 3-5-1-1 che tanto bene aveva fatto nelle scorse uscite, con Szyminski in difesa e Rolando nuovamente titolare al posto di un Aleesami troppo compassato per i ritmi della Serie B, Jajalo, Gnahoré e Muravski a centrocampo e Coronado sulla trequarti libero di ispirare come meglio crede Nino La Gumina, bomber della cantera rosanero che ha già dimostrato di poter guidare con carisma il centro dell’attacco di questo Palermo.