“Il Palermo visto dai tifosi”, parola a Simone: «Disertare il “Barbera” segnale forte. Per essere competitivi in A servono nuovi capitali»

Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Palermo visto dai tifosi” targata Ilovepalermocalcio. Oggi parola a Simone Albano (in foto, il ragazzo biondo a sinistra), studente universitario e tifoso del Palermo da anni, ha commentato ai nostri microfoni l’attuale situazione del club di viale del Fante. Ecco le sue parole:

Sono due i risultati utili consecutivi ottenuti finora dai rosanero. Come giudichi l’attuale gioco del Palermo?

«Questi 4 punti consecutivi aiutano sicuramente sul piano del morale. Tuttavia mi chiedo se non sia già troppo tardi. Difficile giudicare il gioco del Palermo. Al “San Paolo”, contro il Napoli, avevamo visto un Palermo (giustamente) ultra difensivo. In casa contro il Crotone, invece, una formazione più sfrontata e capace di far male. Penso che adattare il proprio gioco alle caratteristiche dell’avversario in questo momento sia la cosa giusta da fare».

Cosa pensi della scelta del neo tecnico Diego Lopez?

«Sono rimasto un po’ spiazzato dalla scelta del tecnico: come gran parte dei tifosi mi aspettavo l’ennesimo ritorno di Ballardini. Devo dire, però, che come inizio non posso che essere soddisfatto. Un punto a Napoli che ha del miracoloso e 3 punti contro il Crotone in una delle partite chiave dei rosanero».

Lo stadio è stato disertato per protesta contro la società. Credi sia il metodo giusto per farsi sentire?

«Si, credo che sia il segnale più forte che si possa dare contro una società che ha sbagliato tutto negli ultimi anni».

Più in generale, sei d’accordo con le motivazioni della protesta? Oppure appoggi le scelte societarie?

«Sono assolutamente d’accordo con i motivi della protesta. La gestione del presidente è obiettivamente indifendibile».

Tra le partite giocate quest’anno, nonostante l’andamento negativo, c’è una di queste che hai apprezzato maggiormente?

«Napoli-Palermo sicuramente. So che sul piano del gioco il Palermo ha creato pochissimo, ma la squadra è stata in grado di capitalizzare una delle uniche occasioni create ed ha dimostrato di saper soffrire per portare a casa un risultato utile».

Tornando indietro nel tempo, qual è la gara che ricordi in assoluto con più piacere?

«Ricordo un Palermo-Juventus finito 3-2. Ci portò in vantaggio Amauri con due gol capolavoro. Poi Del Piero con una doppietta rimise in carreggiata i bianconeri e per finire eurogol di Mattia Cassani da 30-35 metri, col mancino… a quei tempi il Palermo dominava con le “big” di serie A».

Sei favorevole alla cessione del club da parte di Zamparini ad una cordata cinese?

«Si, sono favorevole. Ormai per essere competitivi ad alti livelli ci vogliono enormi capitali che, al momento, quasi soltanto gli investitori cinesi possono offrire. Ne sono esempi concreti il Milan e l’Inter».

Come è nata la tua passione per il Palermo?

«Penso che la mia passione per i colori rosanero sia nata grazie ai miei cugini, tifosissimi del Palermo. Da piccolo mi portarono allo stadio e rimasi affascinato da quella meravigliosa atmosfera».

In conclusione, credi che in questa stagione il Palermo riuscirà a salvarsi o sarà la volta di tornare in serie B?

«8 punti di distanza dalla quartultima sono tanti, troppi se si considera la qualità della nostra rosa. Sono rimasto fiducioso fino alla chiusura del mercato di gennaio. Dopo l’ulteriore indebolimento dell’organico, con le partenze di Quaison e Hijemark e nessun rinforzo di spessore, soltanto un miracolo sportivo potrebbe salvarci dalla retrocessione».