“Il Palermo visto dai tifosi”, parola a Peppe: «Società ingrata, Corini ha fatto bene. Non ci salverebbe nemmeno Padre Pio»

Nuovo appuntamento con la rubrica targata Ilovepalermocalcio “Il Palermo visto dai tifosi”. Oggi parola a Peppe Guttuso, tifosi rosanero fin dalla nascita che ha commentato ai nostri microfoni il momento particolare del Palermo che coincide anche con le dimissioni di Corini.

Da quando sei tifoso del Palermo?

«Praticamente da sempre, sin da quando ero nella pancia di mia madre. Poi con il passare del tempo grazie a mio nonno ho coltivato questo amore».

Secondo te di chi è la colpa di questo campionato cosi difficile del Palermo?

«Senza dubbio di una società ingrata con un presidente vulcanico».

Tra una settimana si chiuderà il calciomercato. Il Palermo ha acquistato soltanto Silva e Sunjic, pensi possano bastare per raggiungere la salvezza?

«Assolutamente no! Abbiamo bisogno di acquisti seri, non di “soprammobili”, gli acquisti tanto per fare numero sono inutili. Non credo abbiano le qualità, parlano i  numeri. Silva ha segnato 7 gol in Svezia, Sunjic nemmeno era titolare in serie B tedesca».

Di cosa ha bisogno questa squadra per raggiungere la salvezza?

«Bisognerebbe adeguare la squadra. Con questa rosa a dir poco incompleta non si può andare da nessuna parte. Cambiare continuamente allenatore non ha senso».

Corini questa mattina ha rassegnato le dimissioni. Pensi abbia fatto bene o avrebbe dovuto aspettare almeno la chiusura del calciomercato?

«Credo abbia fatto bene. La dignità prima di tutto. Non si posso sempre sopportare gli attacchi. Poi non capisco perché Zamparini non caccia gli slavi, chissà che rapporti avrà con loro».

Chi ti piacerebbe vedere al posto suo in panchina?

«Cambiando gli ordini degli addendi il risultato non cambia. In questo momento nemmeno Padre Pio riuscirebbe a salvarci. Se consegni una 126 ad Hamilton sempre ultimo arriva, non ha speranze».

Il ricordo più bello che hai dei colori rosanero?

«Nulla è paragonabile al Palermo dei “picciotti” allenato da Arcoleo. Calciatori palermitani che giocavano con il cuore. Altro calcio quello».

Una gara che non vorresti si fosse mai giocata?

«La finale di Coppa Italia del 29 maggio 2011. Quella sera sembrava un sogno. L’inizio di una nuova era, invece è stato l’inizio di un incubo. Dopo quella sera il  nulla, solo l’amore dei palermitani veri».