“Il Palermo visto dai tifosi”, parla Roberto: «Frosinone aggressivo e intimidatorio. Ricorso? Penso che…»

Torna la rubrica targata Ilovepalermocalcio “Il Palermo visto dai tifosi”. Ai nostri microfoni oggi parla Roberto, che con tanta amarezza nel cuore per la mancata promozione e la rabbia per quanto accaduto a Frosinone, commenta così le ultime vicende in casa rosanero:

Qual è il tuo pensiero sui fatti accaduti a Frosinone?

«Penso sia stata una partita irregolare, dal primo all’ultimo minuto abbiamo visto un avversario troppo aggressivo e intimidatorio».

La società ha fatto ricorso per ottenere la vittoria a tavolino, nutri qualche speranza?

«Chi di speranza vive, disperato muore si dice…Secondo me ci sono troppi soldi in palio e non succederà nulla. Zamparini non è ben voluto. Più che altro spero in qualcosa di brutto per il Frosinone».

Episodi antisportivi a parte, come valuti la prestazione del Palermo contro i ciociari?

«La prestazione di una squadra mediocre che vuole salire in A. Dovevamo essere aggressivi noi e non farli respirare».

Secondo te, cosa non ha funzionato quest’anno?

«Due cose non hanno funzionato: società e calciomercato di gennaio».

 Il Palermo ha perso tante occasioni in campionato, qual è stato secondo te la gara o l’episodio più decisivo che ha compromesso la promozione diretta?

«Senza dubbio il rigore sbagliato da Coronado contro il Cesena».

Zamparini oggi ha annunciato che a preparare la prossima stagione potrebbe essere ancora una volta Bruno Tedino. Cosa ne pensi?

«Le sue parole sono volte a fare innervosire ancora una volta noi tifosi. Sembra quasi voglia fare dispetto alla piazza».

Cosa ti aspetti dal Palermo in vista della prossima stagione in B?

«Da tifoso non posso che aspettarmi cose belle e positive, ma sinceramente la vedo brutta».

Infine, raccontaci com’è nata la tua passione per i colori rosanero…

«Sono palermitano e basta già questo per amare la squadra della mia città. Mi fa piangere e ridere dal dispiacere e dai piaceri. Ma essendo palermitano non riesco a non amarla».