Il Palermo a Baccaglini, ma Zamparini resta e continuerà a decidere

Da sabato i tifosi aspettavano con trepidazione la giornata di ieri che, a detta di Zamparini, era il giorno ultimo per decidere il futuro del Palermo. Da ieri, però, si è arrivati ad oggi e di fatto non si è concluso nulla, perché la società rosanero con un comunicato ha reso noto che: “In data odierna si sono incontrati il presidente del Palermo Calcio Paul Baccaglini e l’attuale proprietario Maurizio Zamparini ed insieme hanno ratificato l’accordo in essere da tempo, in quanto con loro soddisfazione sono finiti in maniera positiva i controlli relativi alla due diligence bancaria. Si prevede pertanto che il passaggio di proprietà, dato i ritardi bancari, avverrà entro il prossimo 30 giugno”.

Quindi ancora qualche giorno di agonia e poi si capirà chi sarà il proprietario della società e quindi chi prenderà le decisioni, anche se, alla luce degli ultimi avvenimenti, l’impressione è che sia tutto già stabilito. Infatti, è di Zamparini la scelta dell’allenatore (come dallo  stesso dichiarato e condivisa, a detta del patron, anche da Baccaglini), che ha già parlato con il presidente del Pordenone Lovisa per accaparrarsi Tedino. Il Ds, invece, non è ancora stato scelto. Ma all’ipotesi Carli, idea di Baccaglini, il dimissionario presidente friulano ha aggiunto altre tre opzioni i cui i nomi sono ancora sconosciuti.

Tutto questo deriva dal fatto che Baccaglini non è un uomo di calcio e che quindi non è in grado di scegliere autonomamente allenatore e Ds. Dunque, per farlo, ha bisogno di chi è più esperto di lui. Il che significa che, anche dopo la cessione della proprietà, Zamparini avrà ancora potere decisionale o che comunque non starà del tutto in disparte. Un’ipotesi che i tifosi sperano di scongiurare e sulla quale si farà più chiarezza quando finalmente avverrà il closing.