Gazzetta dello Sport: “Spauracchio Gilardino. Salvezza in rosanero e un addio polemico”

“Da uomo della salvezza a ripudiato. Rieccolo Alberto Gilardino, perché il calcio, come la vita, è una ruota che gira e il Palermo se lo ritroverà di fronte sabato prossimo per la prima volta da avversario con la maglia dello Spezia. Una strana storia quella del Gila e i colori rosanero. Acquistato in extremis nell’estate del 2015 dopo la cessione di Dybala, nei progetti di Zamparini avrebbe dovuto fare da chioccia ai giovani attaccanti arrivati quell’anno come l’illustre sconosciuto Djurdjevic, perché a 33 anni da lui non ci si poteva aspettare alcuna plusvalenza. PART-TIME Un campione del mondo relegato alla panchina per gli ultimi 20’ di gara, secondo le intenzioni del patron, nonostante un contratto molto oneroso e un peso sotto porta che non aveva bisogno di credenziali, vista la sua carriera. E’ stato tra i motivi dei dissidi tra il presidente e Iachini in occasione del suo esonero dopo la vittoria sul Chievo, ottenuta grazie a un gol di Gilardino. E’ rientrato nel novero degli osteggiati di quella vecchia guardia capitana da Sorrentino protagonista della cavalcata che partì dalla B, insieme a Maresca e Vitiello, quello zoccolo duro che poi, per ironia della sorte portò il Palermo alla salvezza nonostante 9 avvicendamenti in panchina, grazie anche ai 10 gol messi a segno dall’ex campione del Mondo, l’ultimo dei quali siglato nello scontro diretto all’ultima giornata con il Verona. RECORD E VIA Per lui fu un’annata importante dal punto di vista personale: perché in rosanero raggiunse i 188 gol in carriera, affiancando Signori e Del Piero nella classifica dei marcatori di tutti i tempi della A. Nonostante tutto, a fine stagione Zamparini decise di operare l’epurazione degli Over 30: Sorrentino, Maresca e Gilardino con il quale venne fatta la rescissione consensuale del contratto. Una manovra che, insieme alla cessione di Vazquez, aprì le porte della B. Un destino che, però, accumunò anche quello di Gilardino. L’attaccante prima si accasò a Empoli e poi a Pescara, ma senza mai incrociare  i rosanero, finendo col retrocedere. Era scritto che dovesse saggiare per la prima volta in carriera il campionato cadetto, perché lo ha fatto per sua scelta accettando la proposta dello Spezia. Ora il torneo lo pone contro un passato che, seppure controverso e breve, gli ha lasciato un legame forte”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.