Gazzetta dello Sport, l’analisi di Arcoleo: “C’è in gioco il futuro, onorate la maglia e salvate la carriera”

“Episodi come quello dell’Olimpico accadono quando una squadra comincia a perdere fiducia nell’obiettivo prefissato. Sul 2-­0, però, c’è stato un netto calo della soglia di attenzione e si è perso fiducia. Il risultato tennistico è derivato dello scoramento e del colpo subito durante la partita. Ci può stare nell’arco di una stagione negativa, specie se l’avversario è la Lazio. Detto questo, i ragazzi si devono svegliare da questo incubo, lasciare tutte le fobie. La squadra precipita in B, c’è paura di annegare, ma si deve salvare la stagione almeno a livello individuale. Nella mia esperienza di giocatore ho avuto la fortuna di giocare in Serie A, dove sono stato anche primo in classifica col Genoa, ma mi sono ritrovato pure a lottare per la salvezza. Nel momento in cui un giocatore considera scontato il verdetto del campo può commettere l’errore di cadere nell’eccesso del gioco individuale, nel tentativo di salvare la propria prestazione e per onorare la maglia, facilitando di riflesso il successo del pressing degli avversari. Questo atteggiamento però si scontra con la logica del gioco di squadra. Gli eccessi di generosità spesso provocano errori, ma è come se scattasse l’istinto di sopravvivenza. Io solitamente assolvo i giocatori, però credo anche che l’allenatore li debba richiamare per creare le soluzioni migliori per un finale di campionato che è importante per tutti. La Serie A è una vetrina stupenda e le ultime partite sono le più importanti. Ai miei tempi i compagni esperti del Palermo, come, Landini, Vanello, Reja, Troja e Oscar Damiani, nel Genoa, mi dicevano le gare che restano impresse negli occhi della gente non sono le prime, ma le ultime. Questo vale anche per gli operatori di mercato. I giocatori devono tenere fermi gli aspetti fondamentali della loro professione, devono giocare le partite al loro meglio, visto che non c’è più il peso psicologico di dover fare risultati a tutti i costi. Lo devono fare per onorare la maglia, per orgoglio e per la loro carriera, perché sono queste le partite dalle quali saranno giudicati, sia in caso di permanenza a Palermo sia nell’eventualità di un futuro altrove che va conquistato. Si giochi mettendo in bell’evidenza le qualità del singolo a disposizione di un gioco corale”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo pubblicata nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.