Gazzetta dello Sport: “Il triangolo Belotti: «Io, Giorgia e Angy il segreto dei gol»”

“Adesso ci crede davvero. Il Gallo ha alzato tre volte la cresta, tripletta come contro il Bologna, ma questa volta da capitano. Gol pesanti per il Torino, che stava soccombendo col Palermo, e per la sfida personale all’Europa: l’attaccante è in piena corsa per la Scarpa d’oro e segna sempre e in tutti i modi. Al Grande Torino i granata hanno segnato 32 reti, subendone 17, ottava vittoria casalinga in 13 partite, battuti solo nel derby, ma se il Toro è sotto i riflettori il merito è di Andrea Belotti. Ex Palermo, non ha gioito per la tripletta, niente cresta, solo il saluto con i compagni a fine gara sotto la curva, ma si è portato il pallone a casa. Il club siciliano era una delle tre squadre della A attuale (Atalanta e Chievo le altre) alla quale non aveva ancora segnato. DOPPIA CIFRA Ventidue gol fatti e tre rigori sbagliati, diversamente Andrea Belotti sarebbe già Scarpa d’oro, davanti a Messi che invece al momento lo precede per una lunghezza. «Mi piace essere davanti a Higuain tra i cannonieri. Questa volta la tripletta ha un gusto particolare. Ringrazio i miei compagni ed amici che mi hanno fornito tre splendidi assist. Vincere la classifica cannonieri sarebbe una splendida cosa». Di fronte al Palermo niente cresta. «Ho trascorso a Palermo due anni bellissimi, una promozione e un campionato tranquillo, non volevo esultare per la gente che mi ha sempre portato rispetto ed affetto». SOUVENIR Ritorno a casa con il pallone in borsa e la fascia di capitano con sopra la foto della fidanzata Giorgia Duro e del cane, Angy. «Sono importantissimi nella mia vita, mi danno tranquillità, sono i primi a incitarmi e incoraggiarmi. Giorgia è palermitana ma sarà felice lo stesso, fa il tifo per me, è felice quando segno». Ventitrè partite da titolare e 22 reti, 2 triplette, 4 doppiette (contro Cagliari, Crotone, Pescara e Fiorentina) e… 3 rigori sbagliati. Una media pazzesca: se il Gallo avesse trasformato i penalty avrebbe segnato più di una rete a partita, 5 gol nelle ultime due gare, il nuovo Re Mida, ogni pallone che tocca è oro. TRAGUARDI In attesa di un finale di stagione che potrebbe chiudersi in bellezza, già oggi Belotti ha raggiunto Immobile, l’attaccante che in granata con 22 gol si laureò capocannoniere. Ne è passato di tempo da       quando Maurizio Zamparini nell’estate del 2015 fece partire per “soli” 8 milioni il suo attaccante. Oggi la clausola per la cessione all’estero sottoscritta con il presidente Cairo è di 100 milioni. Fortuna per il Toro che Zamparini, che ci vede spesso molto bene, in Belotti non ha intravisto il campione. Svenduto no, ma avrebbe potuto incassare qualcosa in più, anche se con Ventura i primi passi del Gallo non erano stati esaltanti. Tanta panchina nella prima parte di stagione l’anno passato, fino all’arrivo nel mercato di gennaio di Immobile con il quale Belotti ha trovato una spalla e più assiduità. In 24 gare giocate ha segnato come giocatori del calibro di Luca Toni, poi campione del mondo, un gol in più Bobo Vieri (23) nel 2002­’03. E ha infilato la tripletta più veloce della A dal gennaio 2000, raccogliendo un’altra eredità pesante, quella di Shevchenko che in 7 minuti fece tris in Perugia­Milan 0­3. Scatenato…”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.