Gazzetta dello Sport: “Il Palermo di Bortoluzzi, quante strane scelte…”

“Le scelte di Diego Bortoluzzi rappresentano l’ultima stravaganza di un’annata disgraziata che culminerà con la retrocessione. Già domenica pomeriggio l’esito potrebbe diventare ufficiale: se il Palermo non batterà la Fiorentina, sarà Serie B con 4 turni d’anticipo. Lo stesso dicasi in caso di vittoria dell’Empoli col Sassuolo. Difficile addebitare colpe all’ultimo dei tecnici avvicendatisi sulla panchina rosanero. Questo Palermo è stato costruito malissimo e da qualche settimana è svuotato mentalmente: Bortoluzzi è stato chiamato (da Zamparini) al capezzale di una squadra in stato comatoso, non tanto con l’intento di salvarsi, ma per cercare di chiudere il campionato in maniera dignitosa. Impresa difficilissima per quanto si è visto all’Olimpico contro la Lazio. LE SCELTE Certo, però, che l’ex vice di Guidolin ci ha messo del suo in questi due match sulla panchina più calda del calcio italiano. Alcune scelte probabilmente gli sono state imposte. Altrimenti, come giustificare i cambi avvenuti nel primo tempo, sia contro il Bologna che contro la Lazio, a scapito di Balogh e Sallai – notoriamente pupilli di Zamparini – schierati titolari e poi richiamati in panchina ancora prima dell’intervallo? Scelte appar e n te m e n te incomprensibili, illogiche, per un uomo di campo esperto e capace come Bortoluzzi. A meno che (appunto) non si voglia considerare l’ingerenza di Zamparini che, in attesa del closing, evidentemente continua a imporre i suoi punti di vista con risultati disastrosi. Per non parlare della decisione di affrontare una squadra super­motivata come la Lazio e con un attacco fortissimo, con 3 attaccanti di ruolo. Un suicidio tattico come si è visto sul campo, cui il tecnico ha cercato di porre rimedio, inserendo Bruno Henrique al posto di Sallai dopo appena 25 minuti, sul 4­0. IN PORTA E che spiegazione dare dell’avvicendamento in porta tra Fulignati e Posavec? Il croato non ha responsabilità particolari sui gol subiti a Roma. Ma non si capisce perché cambiare ancora, visto che Fulignati con il Bologna era rimasto imbattuto, dopo che il Palermo ne aveva beccati 17 nelle precedenti 5 gare. IL MANCINO Altre perplessità ha destato la scelta di inserire Morganella sulla corsia sinistra, al posto di Pezzella, l’unico esterno mancino di ruolo in organico, in assenza dello squalificato Aleesami. Vero è che lo svizzero quel ruolo l’ha ricoperto in passato, ma altrettanto vero è che Pezzella in questo girone di ritorno da brividi può essere senz’altro considerato uno dei pochi a salvarsi e che in prospettiva futura (visto che si è parlato di dare anche maggiore spazio ai giovani) avrebbe avuto più senso insistere su Pezzella. Forse Bortoluzzi intendeva arginare il brasiliano Felipe Anderson con un giocatore più esperto e rapido, però a prescindere dalle intenzioni, la sua mossa si è rivelata sbagliata e di Morganella negli highlights della partita è rimasto solo il fallaccio su Keita, causa del rigore che poi ha determinato il quarto gol della Lazio”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.