Gazzetta dello Sport: “C’è il Sub 20, dove l’Italia pesca le punte. Da Cavani a Simeone, qui la A ha trovato grandi attaccanti. Quest’anno occhio a Martinez, Ceter, Vizeu…”

“La 28^ edizione del Sudamericano Sub20, tradizionale fabbrica di campioni, è partita nella notte con la sfida inaugurale tra Colombia e Paraguay e quella tra i padroni di casa dell’Ecuador e il Brasile. In realtà, per gli operatori di mercato italiani il lavoro è già iniziato da un pezzo. Perché i nomi da seguire sono tanti e perché, sulla scia dei colpi centrati negli ultimi anni, la storia insegna che il Sudamericano sforna bomber particolarmente adatti alla nostra Serie A. Qui sono finiti infatti i capocannonieri di quattro delle ultime cinque edizioni del torneo, con l’unica eccezione di Neymar (goleador e trionfatore nel 2011). Nel 2007 e 2009, infatti, toccò rispettivamente a Cavani e Abel Hernandez, sbarcati poi a Palermo, mentre nel 2011 fu la volta di Nico Lopez, che i giallorossi acquistarono prima del Sub20, ma solo dopo un braccio di ferro con il Nacional durato mesi. L’ultimo in ordine di tempo è stato il Cholito Simeone, capocannoniere nell’edizione vinta dall’Argentina nel 2015, ma arrivato a Genova solo un anno e mezzo dopo. E quest’anno la lista di giovani bomber sudamericani da tenere d’occhio è più nutrita del solito. LO ZLATAN D’URUGUAY Il primo nome è quello del 18enne Joaquin Ardaiz, possente punta del Danubio, che ha segnato valanghe di gol nelle giovanili conquistando un campionato U16 da capocannoniere. Dall’alto dei suoi 184 centimetri è in grado di fare reparto da solo e, per struttura e movenze, ricorda molto il connazionale Cavani, con cui condivide le origini (Salto). In realtà Ardaiz ha confidato di ispirarsi a Ibra, di cui divora video su YouTube. Faceva gola ai due Manchester e al Porto, adesso è forte l’interesse della Fiorentina. L’EREDE DEL PRINCIPE Pesante fardello da sopportare, ma il 19enne Lautaro Martinez dà la sensazione di poter colmare il vuoto lasciato da Diego Milito nell’attacco del Racing. Potente, rapido e con un gran senso della posizione, Martinez studia da vice­Milito già da due anni ed è entrato nel cuore dei tifosi dopo un gol segnato ai cugini dell’Independiente, guadagnandosi anche il soprannome di Niño Maravilla. Per l’ex Principe nerazzurro «è un ragazzo dalle potenzialità enormi». OLIMPICO Mancino, abile nello stretto e dominante nel gioco aereo grazie ai 187 centimetri di altezza. È il 19enne Felipe Vizeu, punta centrale che da un annetto fa sognare i tifosi del Flamengo. Giunto nel 2013, il ragazzo originario dell’entroterra carioca ha fatto incetta di premi nei tornei giovanili, compreso quello di miglior giocatore della Coppa San Paolo. All’ultima Olimpiade vinta dal Brasile, figurava tra le quattro riserve precettate in caso d’infortuni dell’ultima ora. LO CHIAMANO GOLIAT C’è chi lo paragona a Falcao per il fiuto del gol, chi invece a Ibarbo per le movenze. Fatto sta che, fresco vincitore del premio come rivelazione del torneo di seconda divisione, Damir Ceter è la grande speranza della Colombia. L’imponenza fisica valsagli il soprannome di «Goliat» lo rende immarcabile dentro l’area di rigore, ma il giovane attaccante che debutterà in Primera con l’Independiente Santa Fe sa essere devastante anche in progressione palla al piede. Quasi impossibile abbatterlo. PANDILLERO MANCATO Dribblomane, estroso e «atrevido»,ovvero sfacciato, attributi che in Sudamerica meritano solo i campioni. Di sicuro li possiede il 19enne Yeferson Soteldo, gioiello venezuelano già lanciato da Dudamel nella Vinotinto. Nato e cresciuto in un sobborgo violento di Caracas, Soteldo ha confessato di sognare l’Europa dopo tre stagioni allo Zamora condite da 24 reti in 99 partite e il passaggio allo Huachipato. «Se non fossi diventato calciatore – ha confessato ­, probabilmente sarei finito in qualche pandilla (gang)». LA NUOVA FOQUITA A chiudere la lista c’è il 18enne Bryan Reyna, punta di diamante del Perù. Bollato in patria come l’erede di Farfan per la velocità e l’impressionante progressione, Reyna si è guadagnato 6 mesi fa un contratto con il Mallorca (che l’ha aggregato alla seconda squadra) grazie ai gol che hanno permesso all’Academia Cantolao di guadagnare un’incredibile promozione in prima divisione”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.