Galeoto riabbraccia Tedino: «E’ l’uomo giusto per riportare Palermo in A. Treviso e la sciarpetta rosanero…»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha intervistato l’ex rosanero Ciccio Galeoto. Ecco quanto si legge:

“Un abbraccio e due scommesse. La prima vinta, la seconda chissà. Nell’incontro tra Ciccio Galeoto e Bruno Tedino sono riaffiorati vecchi ricordi, di un Treviso che aveva un palermitano sulla fascia destra e quello che oggi è il nuovo tecnico dei rosa a guidare le giovanili. Compiti diversi, ma rapporto strettissimo tra i due, tanto che Tedino chiedeva sempre al difensore di scendere di categoria quando necessario, per recuperare dagli infortuni. E in quello spogliatoio, dove per anni è rimastaesposta una sciarpa rosanero, è nata un’amicizia rimasta viva nonostante la distanza. Oggi che i chilometri si sono azzerati, Tedino ha potuto riabbracciare Ciccio: già a Bad Kleinkirchheim il tecnico rosanero ha più volte chiesto del suo amico palermitano, che lo ha accolto in Sicilia una volta terminata la preparazione in Austria e che adesso attende con ansia l’esordio delcampionato. Perla “prima” in Serie B dell’allenatore conosciuto a Treviso e per la sfida con lo Spezia di un altro amico in comune, Fabio Gallo, promosso ad allenatore degli aquilotti in estate. Un esordio che per Galeoto è una previsione azzeccata, con un’altra in attesa di responso. Galeoto, Tedino ha chiesto di lei in ritiro e adesso vi siete ritrovati: come l’ha trovato? «L’ho visto pronto. Ci siamo incontrati pochi giorni prima del sorteggio dei calendari e gli dissi per scherzo che sarebbe stato bello rivedere all’esordio Gallo e Chiappara, due vecchi amici di Treviso e oggialla guidadelloSpezia. Eguarda caso, il sorteggio ci ha riservato lo Spezia, sarà bello pure per loro rivederlo sulla panchina del Palermo». Come nasce la sua amicizia con Tedino? «A Treviso, ha sempre avuto un buon rapporto con me. Mi chiamava sempre, ai tempi in cui allenava la Primavera, e qualche volta giocai pure ai suoi ordini. Riuscimmo a battere il Milan di Baresi. Ora ci siamo rivisti e mi fa piacere che abbia questa opportunità». A Treviso, inoltre, lei aveva messo una sciarpa del Palermo negli spogliatoi… «Sì, fu proprio in quegli anni, quando il Palermo tornò in Serie A. Ricordo persino che una volta Cavasin la voleva tolta dallo spogliatoio, prima dello scontro diretto in Serie A, ma mi opposi. Quella sciarpa stava lì da quattro anni e non aveva senso toglierla solo perché avremmo dovuto giocare contro il Palermo in quella settimana. È la squadra per cui tifo, non avrei potuto mai farlo. Infatti restò lì».  Di quegli anni insieme, cosa ricorda di più? «Non c’è un aneddoto in particolare, però posso dire che il nostro rapporto è sempre stato ottimo. Anchese ioeroinprima squadrae lui nelle giovanili, ma essendo uno degli elementi di maggiore esperienza diquel Treviso eroutile anche per i giovani presenti in squadra». Quando è stato accostato al Palermo, ha fatto il “tifo” per lui? «Certo,ci hosempre speratodal primo giorno, è un allenatore preparatissimoeil Palermononpoteva fare scelta migliore per la panchina. È un tecnico bravo e con fame, per certi versianche un giovane. Va lasciato lavorare serenamente come sta facendo ora, perché è davvero un grande allenatore. Se si fa lavorare bene, allora si può andare in Serie A». Con lo Spezia le è andata bene, ma se dovesse fare un’altra previsione, punterebbe sul Palermo in Serie A? «Sì. Altre squadre come Parma e Frosinone hanno gli stessi programmi del Palermo, ma possiamo farcela anche noi»”.