Escl. Schelotto: «La verità sul mio addio, Zampa e Curkovic. Ritorno a Palermo…»

Guillermo Schelotto è stato uno dei protagonisti, seppur per un breve periodo, della passata stagione del Palermo. Il tecnico argentino, oggi tecnico del Boca Juniors, ha guidato i rosanero per circa un mese ma ufficialmente non è mai stato l’allenatore del club di viale del Fante a causa di problemi con il tesseramento. Problemi mai risolti ed è per questo motivo Schelotto ha deciso di lasciare il Palermo per tornare in Argentina. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio, l’ex rosanero ha così parlato dell’attuale situazione del Palermo e non solo:

A cinque giornate dalla fine il Palermo sta per dire addio alla serie A…

«Mi dispiace per ciò che è avvenuto quest’anno a Palermo, per il campionato disputato dalla squadra. Penso che il presidente Zamparini avesse messo in conto di vendere il club e questo credo abbia inciso nell’allestimento dell’organico. È un peccato per tutta la Sicilia, una terra bellissima che merita almeno una squadra in serie A».

Due dei protagonisti di questa stagione sono Balogh e Posavec, che lei ha avuto modo di allenare l’anno scorso a Palermo. Qualcuno dice che siano inadatti alla serie A, è d’accordo?

«Io ho allenato entrambi e senza dubbio si tratta di buoni giocatori. Non bisogna però dimenticare che provengono da campionati minori. Posavec ha poca esperienza e potrebbe essere una buona opzione per il futuro. Balogh è un giocatore molto tecnico, ma per lui è necessario fare esperienza e giocare in una squadra che gli possa garantire continuità di impiego».

È vero che Zamparini voleva fare la formazione anche quando lei era a Palermo?

«Beh lui ci provava a parlare, ma io facevo finta di non capire la lingua (ride, ndr). Ricordo che non voleva che mandassi in campo Gilardino, ma ho sempre deciso io ed è sempre stato impiegato con me. Non l’ho scelto solo nella partita con il Sassuolo per via dell’impegno ravvicinato con il Milan».

Pensa che Zamparini fosse influenzato da Curkovic nelle scelte?

«Lui parlava molto con Zamparini. Io dialogavo di più con Lemic e Mijaitovic ma non mi è stata mai fatta alcuna pressione circa l’impiego di alcuni calciatori».

Dopo il suo addio, Zamparini ha detto che voleva il Boca…

«Non è così. Io sono andato via da Palermo solo perché non potevo allenare per via della licenza. Ricordo quanto soffrivo quando all’ingresso delle telecamere nello spogliatoio mi ritrovavo a dover uscire per non farmi riprendere, perché non potevo ricoprire il mio ruolo. Io sarei rimasto a Palermo perché fin da subito mi sono trovato benissimo e se non fosse stato per la licenza sarei rimasto lì».

Le piacerebbe lavorare con Baccaglini?

«Beh se mi chiamasse tornerei con molto piacere. Vedere il Barbera vuoto mi dispiace molto e spero un giorno di poter ritornare ad allenare il Palermo».

Nei giorni scorsi è stato accostato al Palermo Marcelo Torres, attaccante del Boca Juniors. Pensa sia adatto ai rosanero?

«Non so se è pronto per il campionato italiano. È dotato di un gran fiuto del gol, ma fin qui si è espresso prevalentemente nella formazione Primavera. Piuttosto fossi nel Palermo punterei forte su Pavon. Un attaccante molto rapido con caratteristiche simili al cileno Sanchez».