Escl. D’Agostino (integrale): «Col Pescara si può sfatare tabù “Barbera”. Zamparini…»

Dopo la rocambolesca vittoria contro il Genoa, il Palermo giovedì sera ospiterà al “Renzo Barbera” il Pescara, in occasione della 18^ giornata del campionato di serie A. Per parlare di questa sfida fondamentale per la corsa salvezza, per entrambe le squadre, la redazione di Ilovepalermocalcio ha deciso di contattare l’attuale tecnico dell’Anzio Gaetano D’Agostino, ex Pescara e palermitano doc. Ecco le sue parole:

Che partita sarà quella di giovedì sera tra Palermo e Pescara?

«Sicuramente il Palermo, dopo la vittoria con il Genoa, vorrà fare la partita per cercare ottenere la seconda vittoria consecutiva».

La vittoria in extremis contro il Genoa dopo una partita sofferta ed una prestazione non eccellente dal punto di vista difensivo, può essere la gara della svolta per la stagione dei rosanero?

«Soprattutto è servita per togliere via delle paure che sono scaturite a causa dei risultati negativi. La vittoria in un campo difficile come quello di Genova, dove poche squadre riescono a vincere, credo che abbia dato al Palermo la giusta motivazione. E quel pizzico di positività che mancava a Palermo da un po’ di tempo. Poi il fatto che manchi la vittoria al “Barbera” da tanto tempo sarà uno stimolo in più. Non c’è partita migliore di quella con il Pescara per sfatare questo tabù».

Tre settimane fa è stato esonerato De Zerbi ed è arrivato Corini. Secondo te è stata la scelta giusta puntare su una delle bandiere della storia rosanero per provare a riavvicinare il pubblico alla squadra?

«E’ stata una scelta intelligente. Dispiace che De Zerbi sia stato esonerato, anche io faccio l’allenatore, so cosa significa. Però penso che la scelta di puntare su Corini sia stata una scelta oculata».

Qual è il tuo pensiero salvezza? Il Palermo ha le carte per farcela?

«Sì, ha le carte in regola. Anche la classifica non è lunghissima, anzi in coda è parecchio corta. Adesso bisognerà vedere anche come il Palermo agirà sul mercato, poi si potranno fare programmi».

A gennaio bisognerà intervenire sul mercato, secondo dove servono maggiori rinforzi?

«Ha bisogno di tre giocatori. Uno per reparto. Solo in questo modo potrà fare il salto di qualità per quanto riguarda la lotta salvezza».

In carriera da calciatore hai iniziato come trequartista per poi diventare regista, ruolo nel quale ti sei espresso nella maniera migliore. Secondo te una soluzione simile sarebbe possibile anche per Diamanti che non ha più lo stesso passo di qualche anno fa?

«Mah, credo che per Alino sia tardi. Giocare venti metri indietro è molto diverso. Deve far girare la palla ed avere compiti difensivi. Per acquisire queste caratteristiche bisogna essere un po’ più giovani, magari tra i 25-26 anni. Fermo restando che in fase di impostazione potrebbe dare una grossa mano, ma adattarsi in un ruolo dove devi fare molta fase difensiva e molte letture, soprattutto in fase di intercettazione di palla, credo che ci sia poco tempo. Io non rischierei in questo momento, magari avrebbero potuto provarlo in ritiro».

Il Pescara è l’unica squadra di serie A a non aver mai vinto sul campo. Ti aspettavi un avvio di campionato così?

«Onestamente no e mi dispiace. Oddo gli fa fare un buonissimo calcio. A mio avviso stanno pagando sul piano dell’atletico e della fisicità. Sono tutti giocatori piccoli, che hanno sì un bel palleggio, ma hanno poco impatto fisico. Soprattutto nel calcio di oggi. Magari qualche anno fa in serie A c’era un tasso tecnico più alto e così la fisicità veniva sopperita con la qualità, adesso c’è più agonismo e quindi il fisico conta di più».

In passato sei stato accostato in diverse occasioni al Palermo. Sei mai stato vicino ad indossare la maglia della tua città o erano solamente voci di mercato?

«Sì, in due circostanze potevo venire a Palermo, però poi non si è fatto più niente. I rosanero mi cercarono quando io ero a Siena, ci fu qualche contatto nel mercato di gennaio, ma poi la trattativa si è arenata».