Corriere dello Sport: “Pescara, adesso l’obiettivo è non arrivare ultimi. Gilardino resta anche in B?”

“Un déjà vu. Già quattro anni fa, era capitato di dover assistere a un finale di campionato con il Pescara destinato a giocare le ultime gare di campionato da squadra già matematicamente retrocessa. Era successo anche in precedenza, due volte verso la fine degli anni ’70 e altrettante a metà anni ’90. Insomma, per i biancazzurri di tutte le epoche è un vizietto difficile da estirpare: quando si affacciano alla massima serie poi la ricaduta è sempre rovinosa. Succede sistematicamente, però col tempo hanno affinato lo stile (di caduta), cominciando a ri-programmare il rimbalzo. IL PROGETTO. Quindi, questo finale di stagione sarà leggermente diverso dagli altri, soprattutto (se non esclusivamente) per la presenza in panchina di Zdenek Zeman che, a parte la suggestione del nome, non è un semplice traghettatore, ma la stella polare per il futuro, cioè l’allenatore che dovrà ricostruire la squadra e rimettere insieme i cocci di un ambiente frantumato. La curva, per esempio, è in sciopero ormai da due mesi in polemica soprattutto con la società. Per quanto riguarda l’organico la rivoluzione sarà totale. Scontati gli addii dei vari Bizzarri, Campagnaro, Muntari, Bahebeck, Caprari e Verre (gli ultimi due già venduti rispettivamente a Inter e Sampdoria). I contrattualizzati restano diciassette, però anche lì è prevista una corposa sforbiciata. I rientranti dai prestiti saranno ventisei, quasi tutti destinati a riprendere subito in mano la valigia. I neo acquisti, provenienti dalla Lega Pro, sono già due: Leonardo Mancuso della Sambenedettese e Mattia Proietti del Bassano, arrivati a parametro zero essendo in scadenza a giugno (con il Pescara hanno già sottoscritto un precontratto). GILA. Discorso a parte merita Alberto Gilardino. Era arrivato a gennaio con le migliori intenzioni, poi un problema al ginocchio lo ha bloccato fino alla necessità di un intervento chirurgico, ora si sta riprendendo e magari si  rivedrà pure in campo. Zeman ha dichiarato pubblicamente che vorrebbe tenerlo, anzi è proprio l’unico che vorrebbe trattenere dell’attuale rosa, ora l’ultima parola spetta all’attaccante. Ma, al netto dei preparativi per la prossima serie B, c’è curiosità di vedere come verrà gestita questa fase finale, da dove verranno tirate fuori le motivazioni necessarie e se verranno lanciati dei giovani della Primavera sulla scorta di quanto avvenuto con il diciottenne Coulibaly. Di certo Zeman non si presterà al gioco degli esordi di massa come nel 2013, quando furono buttati nella mischia tantissimi ragazzi di cui si sono poi perse le tracce, tranne Federico Di Francesco, il figlio del tecnico del Sassuolo, Eusebio, che è l’unico che adesso gioca stabilmente in Serie A. No, il tecnico boemo proverà solo elementi ritenuti funzionali al progetto tecnico, come l’attaccante Ferdinando Del Sole e il difensore Filippo Delli Carri. Per il resto, che dire? Zeman è stato chiaro: «Non voglio arrivare ultimo». Probabilmente la squadra cercherà di accontentarlo, anche perché alcuni, soprattutto i senatori, sperano ancora di essere riconfermati. Il calendario prevede le trasferte di Cagliari, Bologna e Firenze e le gare in casa con Crotone e Palermo. Si tratterà di estrapolare un senso da partite che non ne hanno più, sperando magari di evitare di battere il record negativo di punti (21) che appartiene al Treviso (2005-06). Il Pescara ora ne ha 14, difficile che ci riesca, ma pare che voglia provarci. Vedremo.”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.