Corriere dello Sport: “«Palermo, che orgoglio!»”

“Non importava come. Bisognava vincere e il Palermo ieri ha compiuto la sua missione. Nel post-partita, Tedino ha ribadito i concetti espressi alla vigilia della gara: «Questa volta accetto volentieri una vittoria a scapito del gioco – ha esordito – ma è anche vero che, ad eccezione di un quarto d’ora nel primo tempo in cui ci siamo abbassati troppo dopo avere segnato l’1-0, la squadra ha disputato una buona partita. Abbiamo ottenuto una vittoria molto importante dal punto di vista psicologico e che ci consente di aff rontare con più serenità le prossime cinque fi nali. Adesso dobbiamo concentrarci sul match contro una formazione strutturata e forte fi sicamente come il Venezia». UNITA’ DI INTENTI.Il successo contro l’Avellino è stato il successo del collettivo. Di un gruppo, cioè, in grado di ricompattarsi e di superare le diffi coltà acuite nel corso dell’incontro dagli infortuni di Bellusci e Murawski: «Sono dell’idea che se si fa male uno c’è un altro pronto a sostituirlo ma, al di là di questo, sono molto orgoglioso delle risposte ricevute dalla squadra e in particolare mi fa molto piacere il fatto di avere dato spazio contemporaneamente a tre ragazzi molto giovani (il riferimento è ai palermitani La Gumina, Accardi e Fiordilino, ndr). Se la squadra ha risposto in maniera convincente significa che il gruppo lavora molto bene e che ho a disposizione ragazzi meravigliosi. Nell’arco di una stagione 4-5 gare non all’altezza ci possono stare – ha aggiunto – ma la squadra ci crede e ha dato anche la sensazione di stare bene. Mi è piaciuto, inoltre, l’atteggiamento della gente che ha apprezzato il nostro approccio alla partita. Ci esaltiamo nelle situazioni delicate? Un po’ come avvenuto alla Nazionale nel 1982 e nel 2006 in seguito ad alcuni scandali, per rendere al meglio a volte sono necessarie delle sollecitazioni particolari provenienti dall’esterno. Detto questo, a proposito delle tante assenze, preferisco sempre essere al completo». E avere giocatori che hanno voglia di lasciare il segno. Uno di questi è Trajkovski: «Non è questo il vero Alek. Lo voglio vedere correre, rincorrere e fare assist. Solo lui non sa quanto è forte». RIVINCITA. Il macedone sa però di essere un giocatore utile alla causa rosanero: «Tutti coloro che sono a disposizione del mister devono dare il cento per cento e contro l’Avellino lo abbiamo dimostrato – ha spiegato il numero 7 – adesso non dobbiamo fermarci ma guardare avanti e fare il massimo nelle prossime cinque partite. Sono contento per il gol. Una rete che mi dà fiducia al culmine di un periodo in cui non ho giocato molto». Un gol dagli undici metri propiziato dalla generosità di Coronado: «Ho chiesto a Igor se potevo tirare il secondo rigore. Ero convinto di segnare. Feeling con La Gumina? Ha fatto un ottimo movimento e mi ha messo nelle condizioni di confezionare l’assist». Il 2-0 ha tagliato le gambe alla formazione di Foscarini: «Siamo stati piuttosto timidi – ha sottolineato il tecnico degli irpini – peccato perché, quando attaccavamo, avevo la sensazione che potevamo fare male al Palermo»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.