Corriere dello Sport: “Fantasma Neymar sul Clasico. Battaglia legale al tas sulla squalifica del brasiliano: «Saprete solo all’ultimo se ci sarà»”

Madrid Match point alla Liga. Il Real se batte i blaugrana volerebbe a più sei e con una gara in più da recuperare. Ma Zidane alla vigilia non ci sta: «Un Clásico è sempre speciale, ma in gioco ci sono solo tre punti. Non sarà decisivo perché ci mancano sette finali». La buona notizia è il recupero di Bale, mentre Varane non ce la fa. Il tecnico francese, però, mantiene la bocca cucita sulla presenza di Gareth dal primo minuto. Dopo lo stop per i problemi alla caviglia, il gallese si allena con i compagni solo da tre giorni, difficile allora vederlo tra i titolari. Al suo posto Zidane potrebbe puntare su un 4-3-1-2 con Isco o Asensio a ispirare Benzema e un Ronaldo rinvigorito dal turnover. Sullo specialista del Clasico – Cristiano ha segnato 12 reti nelle ultime 15 sfide contro il Barcellona – anche Zinedine si toglie il cappello: «A livello fisico, mentale e di umore Cristiano è preparatissimo per fare una grande partita». Contro la coppia Messi-Suarez, che in campionato ha già messo a segno 53 reti, la difesa sembra il punto debole del Real. Navas, infatti, ha incassato almeno un gol nelle ultime 15 partite disputate. Alla difesa madridista non va meglio, visto che ha subito 8 gol nelle ultime 5 uscite stagionali.

NEW RONALDO. Per questo Zidane si affida a un nuovo-vecchio Ronaldo. Vecchio, si fa per dire, perché ha già spento 32 candeline. Nuovo, perché sembra praticamente conclusa la trasformazione del portoghese da stakanovista della fascia sinistra a uomo d’area che accetta di buon grado qualche panchina pur di arrivare al top nei grandi appuntamenti di fine stagione. Intendiamoci, Cristiano continuerà a stupire con qualche sassata da lontano e con i suoi dribbling, sicuramente rivedremo anche qualche scatto sulla fascia. Ma queste azioni sono ormai sempre più sporadiche, perché Ronaldo è cambiato pur di rimanere fedele a sé stesso, alla voglia di vincere e alla fame di gol. In questa stagione vanta 31 reti complessive, delle quali 24 (il 77%) messe a segno dentro l’area. Una realtà sotto gli occhi di tutti, che dalle pagine del quotidiano spagnolo El País, Manuel Jabois definiva alla perfezione: «Cristiano manda in pensione Ronaldo (?) e si trasforma in Hugo Sánchez». Ovvero nel rapace d’area per eccellenza. Come dimostrano i 4 gol su 5 “di prima” che hanno eliminato il Bayern. Nonostante la media gol del portoghese sia scesa per la prima volta da sei anni a questa parte sotto la stratosferica soglia di un gol a partita, Ronaldo ha già segnato 31 reti, e per ben 13 volte ha realizzato il primo gol delle merengues. Per questo più di Benzema e dei gol da calcio piazzato di Ramos, Cristiano è ancora l’arma n.1 per provare l’allungo sui blaugrana.

Barcellona Ultima chiamata per il Barça dell’allenatore uscente Luis Enrique, che metabolizzata la dolorosa eliminazione dalla Champions per mano della Juventus, ora rischia seriamente di veder definitivamente compromesso anche il sogno scudetto, in caso di risultato negativo a Madrid. «Stiamo vivendo molte situazioni speciali, per il momento particolare in cui arriviamo e per il fatto di giocare con l’eterno rivale, che per di più occupa la vetta della classifica», la riflessione di Lucho a ventiquattro ore dal fischio d’inizio. «Dovremo essere bravi a rialzare subito la testa e a mantenerci comunque fedeli alla nostra idea». Con il Real avanti di 3 lunghezze e con ancora la possibilità di giocarsi il jolly del recupero con il Celta, ai blaugrana non rimane altro che cercare quella vittoria che garantirebbe un riaggancio, almeno virtuale, quando rimarranno appena cinque giornate da disputare. «Stavolta è proprio decisiva. Può chiudersi o riaprirsi tutto in questi novanta minuti. Non c’è dubbio che per noi si tratta di una finale».

CAOS NEYMAR. A scaldare la vigilia, il controverso caso Neymar, che almeno in principio non prenderà parte all’ultimo Clasico del Lucho-team a causa della seconda delle tre giornate di squalifica guadagnate nella gara col Malaga. La riunione d’urgenza del Tas, richiesta dal Barça per analizzare un ricorso presentato con malizioso ritardo dal club catalano, che in questo modo riteneva di poter godere di una sospensione cautelare d’ufficio, non si è potuta celebrare. Il Tribunale, per mettere le mani avanti, si è comunque premunito di avvertire che lo schieramento di Ney comporterebbe la sconfitta a tavolino per i blaugrana, che in partenza avevano rinunciato a richiedere direttamente la cautelare, proprio per creare un dibattito sulle possibili interpretazioni normative. Considerata la situazione, l’ipotesi più probabile è che Luis Enrique finisca per escludere il brasiliano dalla lista dei convocati che sarà resa pubblica solo in mattinata, anche se pare che Ney andrà comunque con la squadra a Madrid. «Dovrete aspettare domani (oggi n.d.r.) per vedere se Ney ci sarà o meno. Siamo, comunque, attrezzati per giocare con o senza di lui». Oltre all’ex Santos, mancheranno anche i lungodegenti Aleix Vidal e Rafinha, oltre all’acciaccato Mathieu. Probabile che il Barça si affidi nuovamente al 4-3-3, con Paco Alcacer, già molto positivo in occasione dell’ultima uscita di Liga con la Real Sociedad, nei panni del Neymar. Il piano B, invece, contempla la riproposizione del 3-4-3 esibito a più riprese dopo il 4-0 sofferto contro il Psg. Qualsiasi sia la scelta, la sensazione è che le sorti catalane siano legate a doppio filo all’ispirazione di Messi, deciso a ritoccare il suo record di massimo marcatore nel Clasico, fissato a quota 21 gol”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.