Brandaleone: “Tedino intuito e idee chiare, dominare con 7 difensori a Bari…”

“A 53 anni Bruno Tedino non aveva allenato oltre la serie C, sfiorando nella passata stagione la promozione in B col Pordenone. Certo, aveva guidato le rappresentative azzurre under 18 e 19, ma non si può ire che la sua carriera fosse stata brillante. Forse ha pagato anche il suo look non esattamente glamour. Forse non ha avuto i giusti sponsor. E dire che in Italia pochi hanno allenato personaggi a dir poco inquietanti, tuttora su un paio di panchine di A siede gente che dovrebbe fare un altro mestiere. Tedino in effetti, prima di cimentarsi nei panni di «mister» provò a fare altro, perfino il giornalista, seguendo i campionati minori del Veneto. Lavoro faticoso e poco remunerativo. In questi pochi mesi a Palermo Tedino sta dimostrando di avere intuito e idee chiare, riuscendo nel difficile compito di assemblare un gruppo di giocatori presi nel corso degli anni quasi a caso, in base alle simpatie e alla convenzione del momento. Senza un filo conduttore, senza quello che si chiama «progetto». Gli stanno dando ragione i risultati, ma non solo. Gli stanno dando ragione le prestazioni del Palermo, sopratutto quelle esterne, e a Bari Tedino ha compiuto un piccolo prodigio di tattica calcistica. Quello di dare un gioco offensivo a una squadra composta principalmente da difensori. Sette erano infatti i difensori in squadra considerati Dawidowicz e Posavec; eppure il Palermo ha tento palla, ha imposto il proprio ritmo al Bari e l’ha infilzato non appena i padroni di casa hanno offerto gli spazi per ripartire. Sarebbe stato più facile lasciare tutto com’era, inserire Fiordilino a centrocampo e schierare Coronado alle spalle di una punta. Tedino ha rischiato, ha arretrato il brasiliano, ha mischiato le carte in avanti ed ha vinto”. Questo quanto scrive il giornalista palermitano Carlo Brandaleone su l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia”.